“Vuoi guarire?”
Un bel giorno nella vita di quest’uomo paralitico arriva Gesù e con una domanda rimette ordine a 38 anni delle sua vita. Una vita fatta di numerosi tentativi di guarigione, di altrettante delusioni e, infine, di rassegnazione. Era giunto al convincimento che per lui camminare non sarebbe stato possibile, che non era più una speranza a cui pensare, che questo era possibile per gli altri, ma non per lui. La domanda di Gesù arriva improvvisa, dopo una vita ormai vissuta e spesa dietro un desiderio mai raggiunto.
Quest’uomo fa due cose. Confessa tutto quello che ha dentro, le sue perplessità e le convinzioni a cui è giunto. Ma non perde il desiderio di realizzare quanto porta nel più profondo del cuore. Gesù può servirsi di un semplice incontro, di una domanda ascoltata per caso, per farti comprendere che la tua rassegnazione è solo frutto delle tue costruzioni mentali, ma che la realtà può essere ben diversa.
C’è una sola condizione. Credere. O meglio dire, crede ancora. O crederci di nuovo. Non lasciar cadere tutti quei nuovi stimoli che Gesù ti invia per ricominciare. Non guardare il percorso da fare, ma oggi rimettiti in piedi, prendi la tua barella e cammina.
In breve
Non lasciar cadere invano i nuovi stimoli che il signore ti fa giungere per ricominciare a credere. Rimettiti in piedi come il Signore ti invita a fare.
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