“Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello”
Le parole di Giovanni Battista feriscono Erode perchè mettono in luce il suo adulterio e fanno onore alla verità. Ma questo atteggiamento gli è costato la vita appena Erode ne ha avuto l’occasione. A volte si è nel dubbio se è il caso di tacere o di dire la verità, se essere diretti o più diplomatici. Ovviamente occorre considerare molti altri elementi: la circostanza che si presenta, il proprio carattere, il ruolo che si ricopre, o il ruolo che ricopre chi deve essere ripreso, il numero di volte in cui si è verificato un episodio, quanto detto o fatto in precedenza, etc..
Tutto questo può incidere più o meno sul modo, sulle parole e sui tempi con cui bisogna intervenire. Tuttavia il fine deve essere sempre quello di recuperare l’altro, la relazione che è stata danneggiata, o la condizione precedente. La carità deve disciplinare la verità, la forza delle parole che si vogliono trasmettere non deve mortificare, ma dimostrare premura e amorevolezza. La forma sia semplice, ma non brusca, chiara e senza eccessive articolazioni del discorso.
In breve
La forza con cui si “lancia” un messaggio consiste nella verità di quanto si trasmette, ma la sua capacità di penetrazione è nella carità con cui lo si invia.
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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