don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 28 Marzo 2023

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“Morirete nei vostri peccati”

Ci sono tre modi di morire nei propri peccati. 

1. Non aver avuto la possibilità di riconoscerli, ma in tal caso non sono nemmeno imputabili.

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2. Non aver avuto il pentimento necessario per averli commessi, e in tal caso vuol dire che si è morti conservando l’amore per quei peccati a tal punto che, se si fosse vissuti ancora, si sarebbe tornati a commetterli.

3. Ma c’è anche un terzo modo, che è quello di coloro che pur avendoli conosciuti ed essendosi pentiti, non hanno poi avuto il tempo di emendarsi da quelle inclinazioni e da quei vizi che possono riportare a commettere i peccati. Costoro pur non morendo in peccato, tuttavia ne hanno conservato pericolosamente l’inclinazione.

Gesù quando parla ai Giudei afferma che è essenziale credere in Lui come Figlio di Dio per non morire  in peccato. La fede in Lui infatti non solo ci rivela i peccati, ci aiuta a riconoscerli, ma ci aiuta soprattutto a pentirci di essi e a lottare con Lui per superarli. Ci sono infatti vizi e cattive abitudini umane che è possibile eliminare con un grande sforzo della volontà, ma ciò che è peccato si può conoscere ed eliminare solo con la fede.

Senza lo sguardo di fede, infatti, sarebbe difficile anche riconoscere i peccati come tali, e diverrebbero solo sensi di colpa (in senso psicologico) o delitti (in senso giuridico). Non ti illudere di poter evitare i peccati nella tua vita senza Gesù, senza la fede, e senza la sua grazia.

In breve

Senza fede non puoi riconoscere i peccati come tali, né pentirti per averli commessi, né tantomeno avere quella grazia per superarli, mettendo seriamente a rischio la tua salvezza morendo in peccato.

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