“Che vuoi da noi, Gesù Nazareno?”
Le parole dello spirito impuro inducono a vedere in Gesù un antagonista che ha il fine di portarlo alla rovina. Davanti a Gesù il maligno inevitabilmente deve retrocedere e soccombere, ma per resistere in qualche modo cerca di presentare all’uomo che il vero nemico è Dio, attraverso sottili ragionamenti.
Il più delle volte questa tattica risulta convincente perchè il male presenta la difficoltà e lo sforzo che oggettivamente l’uomo deve compiere nel cercare di realizzare la volontà di Dio. Ma questa fatica non dipende dal fatto che Dio sia un antagonista dell’uomo o la Sua volontà un’avversaria della felicità umana.
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Tale fatica è piuttosto il segno evidente di quanto per l’uomo sia difficile separarsi dalle suggestioni del maligno e metterlo a tacere. Lo sforzo che si avverte è il frutto della lotta con cui l’uomo con la grazia di Dio si allontana progressivamente dal male.
Quando l’uomo riesce a distaccarsi dalle concupiscenze del male, sente che questo distacco lo “strazia”, ma è un dolore generativo che prepara uno spazio maggiore nel proprio cuore per Dio.
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Non aver timore dello sforzo per rinunciare al male, perchè insieme alla fatica, il Signore ti fa sentire anche il gusto di avvicinarti di più a Lui e la sua pace.
In breve
Quando cominci a rinunciare al male che abitualmente commetti, avverti grande sforzo e disagio. Ma non fermarti alla sofferenza che senti, guarda piuttosto al fatto che stai rendendo il tuo cuore più disponibile a Dio.
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