“e vide e credette”
Maria di Magdala, dopo essersi recata al sepolcro dove era stato deposto il corpo di Gesù, corre per annunciare a coloro che, insieme a lei, condividevano il dolore per la morte di Gesù, che il suo corpo è stato portato via.
Giovanni invece, recandosi al sepolcro e vedendo la medesima situazione che aveva visto Maria, credette. È bella questa doppia conclusione a partire dalla medesima situazione, cioè quella del sepolcro vuoto. Ci aiuta a capire come la fede non sia qualcosa di automatico o spontaneo.
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Anche per coloro che, come Maria, desiderano credere, vi sono delle tappe da percorrere. A volte i nostri giudizi sugli eventi, rischiano di essere conclusioni affrettate che ostacolano la nostra fede e la nostra risposta al Signore, invece di accrescerla.
Maria avrebbe desiderato certamente pensare che il signore fosse Risorto, ma per lei è stato più immediato immaginare che il Suo corpo fosse stato trafugato. Giovanni è stato testimone di eventi e affermazioni di Gesù che più facilmente lo hanno aiutato a credere, davanti al sepolcro vuoto, che Gesù fosse risorto.
Per questo è importante condividere tanto i propri dubbi quanto la propria esperienza di fede. In questa osmosi, chi è più avanti nel cammino accelera i passi di chi è indietro; e chi rimane alle spalle permette, a chi ha fatto più progressi nella fede, di esercitare la carità e offrire il suo sostegno.
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In breve
Nella comunità cristiana la presenza di chi è più maturo nel cammino di fede, e di coloro che hanno ancora dubbi e incertezze, permette un guadagno reciproco.
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