“Tàglialo dunque!”
Il padrone della vigna è stanco di non trovare frutti sull’albero di fichi dopo tre anni di attesa.
Ci sono situazioni che a volte anche noi siamo stanchi di tollerare dopo tanto tempo e per questo vogliamo porvi subito fine, soprattutto se da quelle situazioni avremmo voluto ottenere dei risultati immediati e visibili subito, e a volte anche abbondanti. In questo siamo facilmente e inconsciamente plagiati dalla mentalità tecnologica del nostro tempo che ci abitua ad ottenere tutto con poco sforzo, in modo abbondante e in tempi rapidi. Ma quando sono interessati gli uomini, i processi di cambiamento, di autocorrezione e di autoconsapevolezza sono molto più lenti e lunghi. Quando invece siamo noi stessi coloro a cui è chiesto un cambiamento, vorremmo che gli altri notassero e apprezzassero di più quel poco che modifichiamo come se fosse gran cosa.
Quando la misura della tua pazienza è associata alle tue aspettative, facilmente il tuo umore è alterabile e incostante. Se non preghi per osservare con fede le situazioni secondo lo sguardo di Dio, facilmente vai via o poni fine alle situazioni in cui dovresti rimanere e lottare e indugi e permani nelle situazioni che dovresti troncare e portare a termine.
In breve
La pazienza è connessa alla virtù della temperanza, che ti consente di moderare l’impeto della collera solo al fine di rimuovere o correggere gli ostacoli che impediscono la pratica e l’esercizio del bene.
Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13, 1-9
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Parola del Signore