“Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi”
A volte ci meravigliamo di quanti progressi scientifici e tecnologici l’umanità ha potuto realizzare a partire dall’osservazione della natura. Inutile elencarli per quanti sono innumerevoli e straordinari. Ma il Vangelo ci dice che c’è un livello di osservazione ancora più alto e più profondo che tuttavia l’umanità non ha ancora completamente raggiunto. A volte guardando un bel paesaggio possiamo sentire la carezza di Dio, il suo abbraccio, la sua presenza.
Ma questo ancora non basta, perchè è un grado di conoscenza personale e soggettivo. Gesù dice che la natura, gli eventi atmosferici, seguono il cammino della storia dell’umanità e dell’apprestarsi del regno di Dio. Sono eventi naturali che non vanno ridotti solo ad una lettura scientifica. C’è un modo di osservare e di interpretare questi eventi per così dire “spirituale, teologico”, ed è quello che con più evidenza ci può aiutare a comprendere che il Regno di Dio è vicino.
In tempi di COP26 e di incontri sul cambiamento del clima, questa pagina del Vangelo ci apre gli occhi e ci fa comprendere che la natura può dirci molto di più, addirittura può parlarci del Regno di Dio.
In breve
L’osservazione della natura ha da sempre ispirato l’uomo e l’ha condotto ad un enorme grado di sviluppo tecnologico. Ma essa può dirci ancora di più. Può indicarci addirittura l’approssimarsi del Regno di Dio.
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