don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 26 Dicembre 2021

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“e stava loro sottomesso”

Gesù con la sua condotta pone in uno stato di angoscia i suoi genitori. Senza che se ne accorgessero, si era fermato a Gerusalemme piuttosto che rientrare a casa con loro. Ma quando lo ritrovano nel tempio, Egli spiega il motivo della sua azione che, tuttavia, i genitori non comprendono. Tante volte il rapporto tra genitori e figli vive proprio delle stesse dinamiche. I genitori non comprendono il comportamento dei figli e i figli agiscono secondo finalità personali, molto diverse dalle attese dei genitori. Anche se Gesù rimane loro sottomesso, in cuor suo avverte il richiamo interiore nel compiere l’opera che il Padre gli richiede.

Il compito dei genitori, anche se non si esaurisce mai, tuttavia gode di un tempo privilegiato, che è quello della “sottomissione”, è quello dell’infanzia e dell’adolescenza. È Il tempo in cui l’obiettivo dei genitori deve essere quello di aiutare i figli a scoprire il progetto di Dio su di loro e non di plasmarli secondo le attese sociali o quelle personali. La società cambia e i figli hanno una vita da percorrere diversa dalla propria. Solo scoprire il progetto di Dio può garantirgli un percorso di vita adatto a loro stessi, alle loro inclinazioni e per la loro felicità. Se c’è qualcosa che non comprendi di tuo figlio, di quello che sta vivendo, non prenderla come un fallimento personale. Cerca sempre di accompagnarlo per quanto puoi a scoprire il progetto che Dio continua ad avere su di lui.

In breve

Non capire quello che vive il proprio figlio non è il segno di un fallimento personale. Ma è un momento in cui occorre capire il disegno di Dio su di lui e accompagnarlo a realizzarlo.


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