“Filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!”
Gesù utilizza un’espressione paradossale per stigmatizzare il comportamento ipocrita degli scribi e dei farisei. Essi osservavano in modo superficiale, o trascuravano del tutto, le indicazioni più gravi e onerose della legge, mentre applicavano in modo più scrupoloso solo quelle più semplici. Un atteggiamento umano frequente sul quale poche volte ci si ferma per fare autocritica. Spesso si è molto minuziosi e si esige molto dagli altri negli ambiti in cui personalmente si eccelle e si è molto capaci. Quando invece ci è richiesto qualcosa che è al di fuori delle proprie attitudini o che costa fatica, o non si desidera svolgere, si tende ad essere superficiali e minimalisti. È vero che i grandi risultati si acquisiscono pian piano, facendo poco e bene, ma si cade nell’ipocrisia quando si finisce poi con l’accontentarsi di quel poco fatto, o si vive nella logica del: “purchè si faccia”, “che si renda visibile il tentativo fatto”, senza impegnarsi seriamente per raggiungere obiettivi più ardui e seri.
In breve
È impagabile la soddisfazione di esser giunti a grandi risultati dopo un lungo percorso fatto di impegno costante.
Invece il perfezionismo che esige chi per sè rifiuta impegni gravosi e pesanti carichi di lavoro è vano e dannoso.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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