“Non prendete nulla per il viaggio”
Preparare una valigia o uno zaino contenente la maggior parte delle cose che si prevede possano servire per un viaggio è necessario per la buona riuscita del viaggio stesso, per superare alcuni imprevisti o gestire in modo più agevole le difficoltà del cammino. Al giorno d’oggi è difficile da intendere letteralmente l’approccio suggerito da Gesù, cioè quello di non portare nulla con se, nemmeno il necessario. Forse è un’indicazione che sembra troppo radicale, imprudente o molto fiduciosa nella Provvidenza, a seconda dei punti di vista. Al di là delle possibili letture simboliche, forse è bene chiedersi che tipo di viaggio sarebbe un viaggio fatto in queste condizioni?
Quali insegnamenti lascerebbe? Probabilmente più che indicazioni tecniche, Gesù indica un approccio più generale, quello di mettersi in cammino verso l’ignoto non confidando troppo sulle proprie “previsioni”. Per quanto è possibile conoscere o immaginare in anticipo il proprio percorso di vita o dei prossimi anni, resta sempre ignoto e misterioso e non sempre il bagaglio già organizzato può risultare un vantaggio. A volte c’è bisogno di abbandonarlo per strada per poter andare avanti. E a quel punto, forse sarebbe stato meglio partire senza aver portato nulla con se.
In breve
L’esito del viaggio non dipende da quello che hai scelto di portare con te. A volte sei costretto a lasciare quello che hai preso per poter andare avanti. È quello il momento in cui riconosci che sarebbe stato meglio metterti in cammino senza portare nulla con te.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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