“Erano tuoi e li hai dati a me”
Quanto è difficile donare. E non solo in senso economico. Cedere ad altri il frutto del proprio lavoro, del proprio impegno, mettere nelle mani di un altro, per quanto stimato e addirittura amato, una parte di sè, qualcosa e ancor di più qualcuno a cui si è affezionati vuol dire donare. Ed è un gesto molto delicato, non sempre spontaneo, a volte costoso. Accettare di dover donare e addirittura aiutare chi accoglierà il proprio dono è segno di grande maturità.
Gesù ha ricevuto l’umanità dal Padre. Se ne è preso cura realizzando con ogni attenzione la sua missione. E una volta compiuta ringrazia il Padre perché gli ha fatto dono di quanto di più caro è oggetto del suo amore: le sue creature. Il Padre ha accettato di rivelarsi nel Figlio. Per quanto avrebbe potuto rivelarsi egli stesso o farlo in altro modo, ha messo la sua relazione con gli uomini nelle mani del Figlio. E il grazie di Gesù al Padre è il gesto più nobile di chi sa riconoscere il grande valore del dono che gli è stato fatto.
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Non fermarti a ringraziare per il dono in se’, ma soffermati a pensare al costo affettivo e personale di ogni dono che ti è fatto, materiale e spirituale.
In breve
Non ringraziare solo per il valore del dono che ti è stato fatto. Cerca di esprimere il tuo grazie soprattutto per il valore affettivo e personale dei doni che ti sono fatti.
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 17,1-11
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