don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 21 Giugno 2021

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“Togli prima la trave dal tuo occhio”

Riesce spontaneo accorgersi degli errori degli altri, specificare in che modo hanno sbagliato e come avrebbero dovuto comportarsi. Poi, generalmente si aggiunge la propria esperienza..”io ad esempio, ho fatto così…perchè secondo me..”. Invece si potrebbe cominciare il discorso al contrario. Chiedendoci anzitutto quali motivi hanno indotto l’altro ad agire in quel modo. Probabilmente pur rimanendo l’errore, saremmo più disponibili ad accettarlo, a comprenderlo.

O addirittura potremmo sentirci interpellati ad aiutare l’altro, nonostante i suoi errori. Giudicare è un compito delicato da cui astenersi quando non è necessario e che va sempre lasciato a chi ha l’autorità per esercitarlo, secondo i criteri prestabiliti. Invece nella maggioranza dei casi bisogna fermarsi a valutare solo l’evidenza dei fatti, senza osare entrare nella coscienza altrui, interpretandone le intenzioni e i fini

In breve

Se si giudica con facilità, allora si impiega anche poco tempo a riflettere su di sè, suoi propri errori e i propri limiti.


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