“Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?”
Gesù dice di non essere venuto a portare la pace, ma la divisione. È un’espressione che sembra contraddittoria non solo rispetto a tutto il suo operato, ma anche a tutta la Scrittura che annuncia il Messia come Principe della Pace. Allora per non cadere in equivoci è meglio comprendere a quale pace allude Gesù.
Chi segue Gesù infatti è aiutato dalla sua Parola divina a distinguere i confini del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto, del lecito e dell’illecito. E quando impari e conoscere questi confini, non puoi non difenderli, non puoi non lottare perché il bene, la vita, i più deboli siano salvaguardati e non svenduti per altri tipi di interessi.
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Questa lotta crea divisione, perché non tutti la penseranno come te, a cominciare dalla tua famiglia, dai tuoi amici più stretti, o dai tuoi colleghi. Seguire Gesù allora vuol dire rinunciare alla pace facile, che accoglie indistintamente qualunque ideologia o principio che siano contrari alla legge di Dio e avversi ai suoi figli e al suo creato.
Quando il male ti si fa vicino, non puoi non separarti da esso. La divisione è necessaria per custodire e perseverare nel bene, altrimenti finisci per assimilarti al male, o tollerarlo. Tutte le volte infatti che non contrasti l’azione del male, crei solo un precedente affinché possa agire in forma più estesa e dirompente.
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