“Vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici”
L’osservanza del culto e di tutte le sue norme era centrale nella religione ebraica. Ma Gesù ricorda che il culto rischia di ridursi a ritualismo e a vana esteriorità se non induce a rinnovare l’amore a Dio e al prossimo. È un rischio sempre presente. Quando l’uomo ha difficoltà nel trovare il senso in quello che vive, o il futuro è incerto e lo angoscia, tende a ripiegarsi sul culto che, con i suoi simboli, rischia di vedersi attribuita una valenza magica ed una funzione esorcizzante. Non è questo il modo di praticare il culto che piace al Signore. Gesù chiede una condotta che vada al di là del culto, che sia capace di rispettare la salute e la dignità dell’altro come lo si desidera per se stessi. L’amore per il prossimo in questo periodo richiede di sviluppare nuove forme di solidarietà e di vicinanza, o di amplificare modalità già disponibili come un telefonata, un videochiamata soprattutto per chi è solo.
A che giova perdere il proprio tempo in varie attività, o riempirlo a dismisura di dirette live e streaming di contenuto spirituale e non, se non ti preoccupi del tuo vicino di casa, se lasci fuori dalla tua vita le sorti del prossimo?
In breve
L’amore a Dio e al prossimo inducono in modo genuino al culto e alla preghiera. La paura invece fa cercare il culto e la preghiera solo per esorcizzare quello che si teme
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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