“Chiunque crede nel Figlio abbia la vita eterna”
Affrontare un lutto non è mai facile. Che si tratti di un anziano che si è visto soffrire e pian piano perdere le forze, che si tratti ancor più di un genitori, o di un giovane figlio, o di un bambino, la morte è un avvenimento ineludibile a cui nessuno giunge preparato. È una ferita inferta nel cuore e negli affetti, che lacera il tempo e lo divide irrevocabilmente tra vita umana ed eternità.
La morte ha il compito di introdurre nell’eternità i nostri cari e, nello stesso tempo, di provocare nel cuore di chi rimane domande profonde che lasciano risposte sempre aperte: qual è il senso della vita? Delle sofferenze e delle fatiche di ogni giorno? Cosa ne rimane dopo tanto correre e affannarsi dietro i doveri e le responsabilità quotidiane? Qual è la qualità delle mie relazioni? Era davvero necessario comportarsi così? Ne valeva la pena dire quelle parole, pensare per tanti anni in quel modo? Cosa ho guadagnato dall’impuntarmi su quel problema, in quella situazione? Era davvero così importante e necessaria?
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La risposta che diamo a queste domande è preziosa per poter ridare un nuovo corso alla nostra vita, per poterla rivedere in una luce nuova, quella della nostra meta finale. Solo la fede in Gesù ti permette di dare una forma concreta alla tua eternità. Credere in Gesù è fondamentale per conoscere qual è l’eternità che ti attende e, di conseguenza, dare una precisa risposta a quelle domande.
Senza la fede non soltanto rischi di investire invano il tempo e le energie della tue esistenza, ma rischi soprattutto di fallire l’obiettivo e di non giungere a godere della beata eternità che il Signore ha preparato per quanti lo seguono e credono in Lui.
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