“Quando digiunate, pregate e fate l’elemosina”
Il cammino quaresimale ha l’obiettivo di giungere a celebrare la Pasqua in modo migliore dell’anno precedente. Ma non a causa di migliori condizioni esteriori, ma a motivo del rinnovamento interiore conseguito. Celebrare la Pasqua vuol dire infatti aver fatto entrare maggiormente Cristo nella nostra vita, e quindi aver con più forza lottato contro il peccato per allontanarlo dalla nostra esistenza. E per allontanare il peccato bisogna anzitutto riconoscerlo, pentirsi di averlo compiuto, confessarlo nella confessione sacramentale, e combatterlo con l’aiuto della grazia di Dio.
Per questo il cammino quaresimale è un cammino favorevole, è un tempo propizio, perché è il tempo in cui tutti i membri della Chiesa fanno penitenza e iniziano più seriamente la lotta contro i peccati e le proprie debolezze per lasciarsi raggiungere dalla salvezza che il Signore ci dona nella sua Pasqua, attraverso la sua passione, morte e risurrezione. Ma in che modo rendere fruttuoso questo tempo favorevole? Con quali atteggiamenti? Con il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Il digiuno perché ha il fine di rafforzare lo Spirito e temperare le proprie concupiscenze, moderare le proprie passioni; la preghiera perché la comunione con Dio ci supporta nello sforzo ingaggiato con il digiuno; l’elemosina-carità perché è l’atteggiamento di chi, abbandonati i vizi e i propri peccati diviene ricolmo dell’amore di Dio e riesce ad amare meglio i fratelli.
Santo inizio di Quaresima a tutti!
In breve
Il digiuno è il segno della tua lotta contro il peccato; la preghiera è il segno della tua unione con Dio per vincere la lotta; l’elemosina-carità è il segno della tua vittoria perché ami il fratello in modo più simile a Dio.
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