“Quando non ti abbiamo servito?”
Sia i salvati che i reprobi si fanno la stessa domanda. Entrambi nella loro vita non si sono resi conto di aver prestato o negato assistenza al Signore e si chiedono quando questo sia o non sia avvenuto. Il Signore non li interroga solo su quello di cui sono consapevoli, ma addirittura anche sui comportamenti della loro vita di cui non si sono resi conto.
Il Signore fa luce su ogni aspetto dell’esistenza e lo porta davanti al suo giudizio perchè per Lui ha valore ogni istante della nostra vita. Pertanto occorre fare attenzione a non sorvolare, giustificare o indugiare nel male che si compie e di cui si ha consapevolezza. Occorre, invece, orientarlo prontamente verso il bene. Se cammini verso il bene più facilmente anche le azioni, i pensieri e le parole di cui a volte non hai consapevolezza saranno buoni e cercheranno il bene.
Ma se permetti al male di annidarsi in te e di avere un suo spazio d’azione, ti indurrà senza sforzo ad evitare ulteriormente quel bene che potresti fare, senza che tu ne abbia consapevolezza. A volte accade che non si può nascondere il peccato, ma facilmente si può fingere di non averne piena consapevolezza. Attento perchè il cammino eterno si gioca a partire proprio da questa finzione. È un gioco diabolico.
In breve
La consapevolezza del bene e del peccato è al cuore delle tue scelte cristiane e farà la differenza sulla tua eternità. Più cresci nella consapevolezza e nella scelta del bene, più facilmente sarai orientato a compiere altro bene anche in modo inconsapevole.
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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