“La vita non dipende da ciò che si possiede”
La pandemia che ha colpito tutto il mondo è l’ennesima conferma della verità della Parola di Dio. Tutti ne sono stati colpiti, capi di stato e politici, personaggi famosi e gente comune. Tutti hanno riscoperto una vulnerabilità comune, indipendentemente dalla propria condizione sociale. Forse chi ha maggiori risorse economiche potrebbe pensare di assicurarsi prima il vaccino, di poter fare test più frequenti, o di avere accesso a cure mediche migliori e più avanzate.
Questo ragionamento porterebbe illusoriamente alla conclusione che più si possiede e meglio si possa vivere. A volte si cerca il guadagno a tutti i costi, anche nelle cose più spicciole, non tanto perchè se ne ha veramente bisogno, quanto perchè si ritiene che non se ne abbia mai abbastanza per le proprie necessità e per vivere bene. Ma non è così, la vulnerabilità rimane e non è la misura di quanto si possiede a difenderci e a metterci in salvo. La vita è innanzitutto nelle mani di Dio. Il ricco del vangelo aveva tutto e pensava ormai di potersi godere la vita. Ugualmente si potrebbe cadere nella stessa logica rovesciata. Vivere la vita per guadagnare tanto e poi godersi quello che resta della vita o dei suoi momenti. Eppure quante volte sperimenti di aver tutto, che non ti manchi nulla, ma continui a non essere felice?
In breve
La ricchezza non ti assicura nessuna immunità da quanto può toccare la tua vita: nè dai contagi a cui la natura è soggetta, nè dalle passioni e dai bisogni da cui l’anima è affetta.
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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