“Io non credo”
Tommaso non ha visto Gesù quando è apparso risorto ai discepoli. Quanto essi hanno raccontato è davvero difficile da concepire. Allora manifesta tutta la sua incredulità fino al punto da voler toccare le piaghe di Gesù. Ed è proprio quello che Gesù lo invita a fare otto giorni dopo. Quel desiderio di Tommaso fatto presente ai discepoli non è caduto nel nulla, ma è proprio Gesù a riproporlo e ad assecondarlo, dimostrando a Tommaso che non ci sono ragioni sufficienti per cui non si possa credere nella sua risurrezione e in Lui.
Gesù inoltre appare più volte e a più persone dimostrando che non c’è solo un’unica occasione per tutti di credere, ma gli inviti sono molteplici e nei luoghi e nei tempi più diversi, secondo la situazione di ciascuno. È questo che Gesù continua a fare anche oggi per chiunque conservi dubbi e perplessità sulla sua persona, la sua parola e la sua risurrezione. Il dono della misericordia di Dio sui peccati dell’umanità è la prova continua della volontà di Dio di ricominciare con ogni uomo nonostante i dubbi, i peccati, le fragilità.
In breve
Dio da parte sua non lascia nessuna ragione sufficiente per non credere in Lui. Ma credere o non credere è una scelta dell’uomo.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
La buona novella. Riflessioni per l’Avvento e il Natale disponibile su: AMAZON | IBS
Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
- Telegram: https://t.me/labuonanovella
- Instagram: https://www.instagram.com/buona_novella
- Facebook: https://www.facebook.com/labuonanovellavangelo/
- Youtube (video solo nei tempi forti): https://www.youtube.com/channel/UCtPnNUQj4iEx-fKzBCQKTUw