“Non passate da una casa all’altra”
La vita ci sottopone a continui passaggi, a momenti di trasformazione che lasciano poco spazio alla stabilità. Gli equilibri, costruiti a fatica, si rivelano fragili e incapaci di fronteggiare ai cambiamenti che ogni tappa dell’esistenza presenta. Ma in tutto questo stravolgimento delle situazioni, delle relazioni, dei luoghi, il Signore ci invita a “non passare da una casa all’altra”, ma piuttosto a risiedere lì dove siamo, a vivere di quello che c’è, e che ci è offerto.
Infatti il rischio è di vivere nel continuo timore che la propria scelta non sia stata la migliore, che nella “casa” del vicino c’è una felicità più appagante che nella propria. C’è sempre quell’inclinazione a fuggire dalle difficoltà per correre al riparo di tetti più confortevoli e sicuri. Non fuggire dalla tua “casa”, da quelle situazioni che ti è chiesto di vivere e di affrontare in questo momento.
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Forse per te non saranno facili, né le migliori da desiderare. Ma sono la tua casa. È solo restando lì che potrai essere sollecitato a dare il meglio di te. Chiediti piuttosto perché sei lì. Quali risorse e quali capacità hai da offrire nella situazione in cui ti trovi. Spenditi per aiutare gli altri della tua casa a superare le difficoltà che incontrano. Non ti trovi accanto a loro per sbaglio, non voltare a loro le spalle. Condividi i loro problemi nella misura delle tue capacità.
E vedrai che non avvertirai più la necessità di guardare a ciò che accade nella casa accanto alla tua.
In breve
Guardare a chi sta meglio, non ti rende più felice. Ma ti fa disperdere le energie che dovresti invece concentrare per affrontare le difficoltà che vivi.
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