don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 18 Luglio 2021

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“Neanche il tempo di mangiare”

Il tempo dei pasti settimanali è ben diverso da quello di un matrimonio, o da una cena tra amici. Durante la settimana il tempo del pasto si adegua al ritmo del lavoro, mentre nelle occasioni di festa il tempo del pasto si adegua al tempo dello stare insieme. Anche agli apostoli talvolta mancava il tempo di mangiare e Gesù allora li invita fermarsi, a riposare, a prendersi un momento più lungo per recuperare le forze e raccontargli quanto accaduto. È attorno a questi momenti che crescono le relazioni, che si crea lo scambio di idee, la condivisione delle proprie esperienze, che si intensifica la comunione tra i membri di una famiglia, di una comunità, tra amici.

Ma anche con Gesù accade lo stesso. Se non ti fermi, se non ti prendi del tempo per raccontargli quello che vivi, quello di cui hai bisogno o quello che riesci a compiere con il suo aiuto, la tua relazione con Gesù diventerà mordi e fuggi. Devi sederti a mensa con Gesù, alla mensa eucaristica, ma far in modo che questo momento liturgico, che condividi anche con tutta la comunità, sia accompagnato da un tempo di condivisione personale con Gesù di quello che vivi. L’uno non può stare senza l’altro. La liturgia rischia di diventare un monotono rituale, e la preghiera personale un incontro a distanza, che non soddisfa l’esigenza della comunione reciproca.

In breve

Solo se vivi un tempo di condivisione personale della tua vita con Gesù senti anche l’esigenza della comunione con Lui. L’una richiede sempre anche l’altra.


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