“Essere ammirati”
Ricevere l’ammirazione per quel che si è fatto o per le proprie capacità fa sempre piacere. Ma come reagisci quando ti aspetti un riscontro e non ricevi nulla, come se nessuno ha dato valore o importanza a quello che hai fatto? E come reagisci quando ti aspetti un riscontro positivo e ne ricevi uno sbagliato? Dalla risposta a queste semplici domande puoi più facilmente intuire se agisci per essere ammirato dagli uomini o se agisci per amore di Dio. Se cerchi di sapere se quanto hai fatto è stato apprezzato forse è perchè cerchi solo di migliorarti e capire dove hai sbagliato. Allora darai molta più attenzione ai pareri negativi che hai ricevuto. Se invece cerchi l’ammirazione ti soffermerai molto di più a parlare con chi esalta la tua opera (o la tua persona), e aggiungerai tanti altri dettagli che enfatizzano sempre più il tuo lavoro per accrescere l’ammirazione nei tuoi confronti. Se nessuno ti dice nulla cercherai in tutti i modi qualcuno che parli di te, finchè non venga fuori almeno un “mi piace”. Chi agisce per Dio generalmente lavora tanto e in silenzio e non cerca plausi. Se pubblicizza la sua opera lo fa per il bene dell’opera stessa o di chi assiste in essa, ponendo sempre in evidenza il lavoro di squadra e dando valore al contributo dei propri collaboratori, anche dei meno prossimi.
In breve
Dio ti ricompensa nel benedire il tuo lavoro e i suoi frutti, ma soprattutto ti fa avvertire la dolcezza nella fatica. Essa ti permette di custodire la serenità e la tranquillità del cuore anche in mezzo a carichi di lavoro particolarmente intensi e pesanti.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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