“Salì su un sicomòro”
Zaccheo voleva vedere Gesù a tutti i costi e, secondo il suo modo di pensare, la prospettiva migliore era quella di salire su un sicomoro, posto ben in alto e allo stesso tempo ben nascosto. Ma Gesù ribalta la situazione. Il modo migliore affinchè Zaccheo possa vederlo non è lì, ma proprio dove non avrebbe mai pensato di poterlo incontrare.
A casa sua. Dunque non in alto e a distanza, ma allo stesso livello, alla stessa tavola, e molto ben vicino. A volte pensiamo che dobbiamo compiere grandi sforzi ascetici o dobbiamo esercitare chissà quali virtù per riuscire ad incontrare il Signore, o tante altre azioni ardite. In realtà possono essere grandi inganni del nostro orgoglio che, attraverso queste modalità molto lontane dalle nostre reali capacità, più che avvicinarci ad un incontro con Gesù ci tiene ben lontani da Lui.
Invece è proprio quando sei a tavola, quando prendi contatto con la tua quotidianità, con le tue mancanze e le tue fragilità di ogni giorno, che capisci dove il Signore può entrare con la sua grazia nella tua umanità. È proprio quando ti metti dinanzi a Dio con tutti i tuoi peccati, che fai l’esperienza gioiosa di sentirti amato da Lui. E solo da ciò puoi cominciare a cambiare davvero.
In breve
Non devi essere perfetto per comparire dinanzi a Dio. Ma devi solo riconoscere che tra i tuoi peccati c’è lo spazio per far agire la Sua grazia. E, se decidi di farla agire in te, puoi cominciare il vero cambiamento di te stesso.
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