“«Lo voglio, sii purificato!»”
Gesù risponde al lebbroso manifestandogli la sua volontà di guarirlo. E così avviene. A volte quando rivolgiamo le nostre richieste di preghiera al Signore ci poniamo nella stessa prospettiva di questo lebbroso, attendendo che il Signore abbia la volontà di esaudirci.
Tuttavia questo atteggiamento, per quanto giusto, non ci permette di vedere in modo completo la dinamica del miracolo. È vero che Gesù “vuole”, ma è altrettanto vero che non dipende solo dalla volontà di Dio, come erroneamente si può pensare.
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Sono importanti infatti anche le disposizioni di chi chiede, o di chi intercede per Lui, se non è il diretto interessato a chiederlo. È vero che il primato della guarigione è sempre della volontà divina, ma occorre ricordare anche che quando l’emoroissa toccò il solo lembo del mantello di Gesù, egli avverti la potenza che era uscita da Lui.
Non bisogna declinare dunque tutta la “responsabilità” sulla grazia di Dio, ma occorre anche considerare se la nostra richiesta è fatta con fede e con un cuore umile e docile alla volontà di Dio.
In breve
Non lasciare solo a Dio la responsabilità di esaudire la tua preghiera, ma verifica che anche il tuo cuore sia ben disposto con fede e umiltà a rivolgersi a Dio per essere esaudito.
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