“L’ipocrisia”
Viviamo nella società della “trasparenza”, dove tutto deve essere tracciato, localizzabile e monitorabile, ogni cosa deve essere resa pubblica. Una mentalità che apparentemente dichiara guerra all’ipocrisia, a quanto si compie in modo disonesto, illegittimo e oscuro.
Eppure mentre si esaspera la trasparenza, aumentano i falsi profili, si incrementano le doppie vite, si moltiplicano le maschere sociali. Alla base dell’ipocrisia vi è la tentazione di poter vivere secondo valori e convinzioni diverse da quelle che poi si professano e si manifestano agli altri. E ci si giustifica facilmente pensando di non far del male a nessuno, che si agisce solo nella propria dimensione privata. (Non a caso la privacy è l’aspetto che fa da contrappeso alla trasparenza).
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Chi vive nell’ipocrisia accetta il compromesso con la contraddittorietà, pertanto allontana la verità dalla propria coscienza. La verità infatti non può tollerare le contraddizioni. Nei fatti l’ipocrita vive una debolezza nella fede. Non crede che quanto Dio gli dona sia un bene sufficiente per Lui e dunque fa entrare nella propria vita altre convinzioni, altri valori che gli consentono di vivere in modo contrario alla propria fede e agli onesti costumi.
Senza la fede non si può debellare l’ipocrisia, ma si mostra agli altri solo quello che si vuole di sé, lasciando dietro le quinte della propria vita qualsiasi genere di cosa si presume possa tornare a proprio vantaggio.
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