“A chi è come i bambini appartiene il regno dei cieli”
Per i discepoli i bambini forse avrebbero disturbato Gesù, o la benedizione richiesta su di loro avrebbe rallentato il suo cammino, dal momento che appena li ha benedetti ha ripreso subito il cammino. Ma Gesù si ferma, interrompe la sua marcia e si mette in ascolto, dedica del tempo ad assecondare questa richiesta di benedizione, che diviene anche momento di incontro, di conoscenza. E inoltre non solo non reputa l’occasione come causa di disturbo, ma addirittura sottolinea proprio attraverso i bambini, una caratteristica di chi appartiene al Regno dei cieli.
Ciò che per i discepoli, e a volte anche per i nostri criteri, è da allontanare, per Gesù è da avvicinare; ciò che è secondario per Gesù diventa degno di attenzione; ciò che sembra irrilevante è addirittura una caratteristica rilevante per il Regno dei cieli. Chissà cosa i discepoli avranno appreso da questo momento. Ma a te cosa insegna questa accondiscendenza di Gesù?
In breve
A volte una circostanza che sembra da allontanare perchè irrilevante, secondario, o di intralcio sul proprio cammino, può permettere il momento e l’incontro con chi ha grande rilevanza per il Regno dei cieli.
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