“I due diventeranno una sola carne”
Gesù stravolge la mentalità del contesto culturale del suo tempo, e, richiamando la volontà iniziale del Creatore, dichiara la pari dignità dell’uomo e della donna. Ed è specificatamente all’uomo e alla donna che il Creatore dà il comando di diventare una sola carne. Per nessun altro tipo di relazione è dichiarata legittima tale unione. In virtù di questo privilegio, la relazione tra uomo e donna ha una dignità e inequiparabile. Ma tale privilegio diviene davvero fecondo e santificante quando è espressione della comunione dell’anima, della profondità dell’essere dell’uomo e della donna. La comunione dell’anima poi esige per se stessa, obbedendo ad un desiderio naturale, la comunione dei corpi e degli affetti.
L’una alimenta l’altra in una circolarità sempre crescente, se è sapientemente alimentata e curata dagli sposi. Per questo ogni sguardo, ogni pensiero e ogni tipo di relazione che distoglie da questa comunione diventa già un elemento frenante e destabilizzante per la crescita dell’amore coniugale. Quando quest’amore, poichè è umano, tende ad affievolirsi non bisogna scoraggiarsi, ma moltiplicare le attenzioni reciproche, le occasioni per passare del tempo insieme, riprendere quel modo di comunicare che da spazio al proprio vissuto interiore e che riconduce ad un nuovo progetto comune da sostenere insieme secondo le mutate circostanze. La preghiera insieme può agevolare molto tutto ciò.
In breve
L’amore coniugale è un privilegio splendido che Dio ha donato alla relazione tra uomo e donna. Custodirlo e vigilare perchè nulla possa spegnerlo, è segno di gratitudine verso Dio e di fedeltà verso il proprio coniuge.
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