“Non entrerete nel regno dei cieli”
Quante volte ci siamo sentiti lesi per aver subito un’ingiustizia? Mentre assistiamo all’ennesimo scenario in cui il più debole subisce quasi impunemente l’ingiustizia e i soprusi del più forte, da ogni angolo del mondo si urla alla giustizia, al rispetto dei diritti dell’uomo, a porre fine ad ogni forma di sopruso. Ma come può l’umanità garantire il rispetto della giustizia e l’osservanza delle sue stesse leggi?
Certamente le risposte potrebbero essere tante e molto diverse tra loro, ma mi piace sottolineare la motivazione a cui la associa Gesù. L’uomo si comporta secondo giustizia, finché ne ha un ritorno personale o per evitare un danno peggiore. Scribi e farisei erano giusti per ricevere gli onori e l’ammirazione della gente.
L’altro motivo per cui si è giusti è per evitare le sanzioni e le penalità che la legge prevede in caso di inosservanza. Ma Gesù dice che addirittura l’uomo può essere capace di una giustizia superiore, molto più grande e più minuziosa nel rispetto del prossimo. È la giustizia che consente l’ingresso nel regno di Dio. Senza fede, se non credi all’esistenza di DIo, non c’è pena o motivazione umana che possa sollecitare gli uomini ad essere giusti fino in fondo.
In breve
È solo se desideri entrare nel Regno di Dio che compirai ogni sforzo per essere giusto con il prossimo e rispettare il più debole, al di là di ogni possibile motivazione umana.
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