“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”
Passiamo gran parte del tempo della nostra vita a cercare di soddisfare i nostri bisogni e poi i nostri desideri o i nostri progetti. Tutto ciò, per quanto non sia sbagliato in sè, tuttavia ci induce a guardare la vita nella prospettiva del bicchiere mezzo vuoto.
C’è sempre qualcosa da riempire, una mancanza da colmare, una necessità da soddisfare. Se è vero che rispondere a queste necessità ci ha permesso di crescere e di raggiungere nuovi livelli di consapevolezza, di conoscenze e di maturità, è oltremodo vero che davanti ai traguardi non raggiunti, ai bisogni non colmati, ai desideri non realizzati facilmente accusiamo il colpo e diventa talvolta difficile rialzarsi e andare avanti ci richiede grande fatica e impegno.
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Gesù ci invita a non perdere di vista che la condizione originaria in cui si trova l’uomo non è quella del bisogno, ma quella di chi ha ricevuto gratuitamente. Il bisogno in un certo senso sarebbe un moto interno che anima l’uomo nella ricerca di una pienezza più grande, che solo in Dio può trovare la sua piena realizzazione.
Lo sguardo di gratitudine che Gesù ci chiede di coltivare non induce solo a fermarsi a vedere il bicchiere mezzo pieno, ma è il motore che anima ogni forma di carità, è la base che permette d’amare, di donarsi all’altro. Più ti fermi per accorgerti di quello che hai, più impari a ringraziare; a scoprire quanto puoi essere capace di donare; a rinunciare ai falsi bisogni e ai desideri inutili e superflui.
In breve
Concentrati su quanto già hai, sulle competenze e sulle esperienze che hai vissuto. Scoprirai quanto hai da ringraziare il Signore, quanto puoi donare agli altri; e quanto puoi rinunciare ai falsi bisogni e ai desideri superflui.
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