“Se non vedo..non credo”
Tommaso ha ancora nella mente la morte di Gesù. Non riesce ad accettare l’idea che possa essere risorto. Per credere ha bisogno di rivedere che proprio quel corpo martoriato è tornato in vita. È un’esigenza legittima che dimostra la difficoltà umana di comprendere fino a che punto l’infinita onnipotenza di Dio può agire su tutto ciò che appartiene al mondo materiale. A volte infatti ci fermiamo su considerazioni esteriori e materiali che ci impediscono di comprendere e di accogliere i doni con cui Dio vuole trasmetterci la sua grazia, ridonarci la vita. Proprio nel sacramento della confessione, ci soffermiamo su considerazioni come il senso di vergogna nel confessare i peccati, la mancanza di tempo, il fatto che ad ascoltarci sia un altro uomo peccatore come noi, la ripetitività dei nostri peccati.
Sono considerazioni esteriori che ci impediscono di cogliere e di credere nel dono che il Signore ci fa attraverso il suo Santo Spirito. La confessione infatti è la manifestazione visibile della misericordia di Dio nella nostra vita; della sua fiducia incondizionata in noi; della sua volontà di donarci continuamente la possibilità di tornare a partecipare della sua vita divina, di renderci testimoni della risurrezione. Non puoi essere un autentico testimone della risurrezione se non hai ancora fatto entrare nel tuo cuore il perdono del Signore per i tuoi peccati. È per essi che lui è morto, è senza di essi che tu puoi risorgere.
In breve
Sei testimone del Risorto quando fai entrare nel tuo cuore la vita nuova che Dio ti dona con il suo perdono per i tuoi peccati.
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