“Quando verrà il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?”
La prima parte della parabola sembra inverosimile e addirittura paradossale. Il male sembra essere libero di prendersi tutte le iniziative possibili, pare che non ci sia nulla che possa arginare il suo drammatico dilagare, nel suo crescendo di azioni criminali e di azioni malvage ed egoiste.
La misericordia, e ogni tentativo di dar speranza e fiducia, sembra un atto di debolezza, quasi complice, dinanzi all’affermarsi del male. E tutto ciò ben si adatta alla descrizione dei nostri tempi. Cambiano i protagonisti, i nomi dei luoghi o degli eventi, ma le dinamiche umane che si svolgono sotto il cielo rimangono le stesse. Finché non arriva questa domanda a interrompere il racconto.
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Il male non resterà impunito e non sarà libero di agire per sempre. C’è il padrone della vigna che interviene per rimettere ordine in ciò che è suo. Lui ha agito verso i vignaioli per recuperare in tutti i modi quella relazione di fiducia. Ma il cattivo uso della loro libertà rischiava di mettere a rischio l’intero possesso dell’eredità e del futuro di quella vigna.
Quando ritieni che il male abbia ormai preso il sopravvento torna a riflettere su questa domanda. “Cosa farà il padrone della vigna dinanzi a tutto ciò?” E lascia che sia la tua fede a rispondere, affidandosi alla sapienza e ai tempi di Dio.
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