don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 10 Gennaio 2022

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“Venite dietro a me”

Quando l’evangelista narra della chiamata di Simone e Andrea e di Giacomo e Giovanni, presenta una dinamica molto simile, ma aggiunge delle leggere sfumature che dipingono delle chiamate a seguire Gesù molto diverse. Quello che l’evangelista sottolinea è cosa lasciano i discepoli per seguire Gesù. A Simone e Andrea viene presentato un progetto, un fine da raggiungere, quello di essere pescatori di uomini.

Ed essi rispondono abbandonando le reti, il lavoro e la loro realizzazione personale, per cominciare un itinerario di realizzazione di sè molto più grande. A Giacomo e Giovanni invece non viene presentato un progetto chiaro, solo un invito a seguire Gesù. Ed essi probabilmente non erano molto attaccati al loro lavoro, delle reti non si parla, piuttosto erano molto legati alla loro figura paterna e ai loro amici. Nell’itinerario vocazionale tutti questi elementi ritornano spesso.

Più volte, sopratutto nei momenti più difficili del cammino e nelle prove più dure, ciò che si è lasciato e che ci stava più a cuore, è proprio ciò che rischia di “riprenderci” e di turbarci nella sequela di Gesù. Per qualcuno sono le prospettive di realizzazione personale a cui si è rinunciato, per qualcun altro l’ambiente familiare d’origine che faceva sentire più comodi, più a proprio agio; per altri gli affetti a cui si è dovuto dire di no, o le amicizie che con il tempo si son dovute abbandonare. Nei momenti di dubbio, afferrati alla promessa che Gesù ti ha fatto e continua a credere.

In breve

È proprio nei momenti di difficoltà del tuo cammino di discepolo che senti il bisogno di riprendere quanto hai lasciato con fatica. È questo il momento decisivo in cui si gioca la tua fede nella promessa di Gesù.


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