“Beati”
Le beatitudini oltre al loro significato teologico e spirituale sono innanzitutto una sfida al pensiero umano. Sono un modo che spinge l’uomo a guardare le difficoltà che vive da un’altra prospettiva. Non si tratta solo di vedere il “bicchiere mezzo pieno”, ma sono un vero e proprio metodo per leggere la vita. C’è qualcosa che ti fa soffrire, che non va come credevi?
Allora non lasciarti andare, non lasciarti piegare dal dolore. Scegli di assumere quell’atteggiamento di chi non si arrende, ma si rialza in piedi riponendo la propria forza e la propria speranza in Dio. Chi vive secondo le beatitudini ha un atteggiamento di riscatto, di chi sa che, qualunque sia il limite che il male abbia raggiunto, non è ancora detta l’ultima parola, non è ancora il momento di ipotizzare la resa.
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La preghiera è lo strumento che eleva la ragione oltre quello che vede, oltre i suoi stessi parametri, perché la aiuta a valutare le cose secondo la fede, la sapienza e i tempi di Dio.
In breve
La preghiera mette le ali alla ragione e la aiuta a volare oltre i suoi criteri. La aiuta a riconoscere, anche nelle situazioni più difficili, una via ancora percorribile, che conduce a non arrendersi, a non piegarsi al male. È la via della beatitudine evangelica.
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