“Beati”
Ad ogni beatitudine del vangelo corrisponde sia un sacrificio che una ricompensa. Il sacrificio di essere miti, misericordiosi, puri di cuore etc.. Spesso perรฒ quando c’รจ da sacrificarsi รจ difficile sentirsi beati, ancor piรน aspettare la ricompensa, soprattutto quando non รจ immediata e materiale. In questa prospettiva non puรฒ nascere alcun desiderio di conseguire le beatitudine evangeliche e pertanto si rischia di esercitarle in modo sporadico e occasionale. Attuarle sembra troppo duro e faticoso se nel proprio cuore manca l’amore per il Signore. ร questo che le rende desiderabili, dolci e piacevoli. Chi ama non sopporta di stare molto tempo lontano dalla persona che ama, ma stargli vicino. E in questa vicinanza o finisce con l’assomigliargli o si comporta in modo da fargli piacere, per rendere lo stare insieme ancora piรน intenso e gradevole. Le beatitudini sono l’espressione della propria vicinanza a Dio per cui o le pratichiamo per piacerGli o perchรจ, standoGli vicino, impariamo ad essere piรน simili a Lui. Di un uomo si dice che sia un santo proprio quando comunica Dio, il suo modo di fare lo rende piรน simile a Lui o avvicina Dio un pรฒ piรน a noi. La festa di tutti i Santi ci induce a desiderare la Santitร , ad avvicinarci di piรน a Dio, e con la nostra vita renderlo piรน vicino agli uomini.
In breve
Non c’รจ altro percorso per la santitร che quello di avvicinarsi di piรน a Dio, di imitarlo e in tal modo di renderlo piรน vicino agli uomini attraverso di te.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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