“Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”
Chissà in quanti luoghi diversi ha riposato Gesù in tutta la sua vita. Forse il più delle volte all’aperto, o in casa di amici o di qualcuno che li ospitasse. Mai una propria abitazione che potesse sistemare a suo gusto, con il suo ordine, con le cose a cui era più legato o che gli erano più necessarie.
Quest’affermazione di Gesù è un colpo diretto a tutti i nostri attaccamenti, ai beni materiali, a tutte le persone e i luoghi dove abbiamo messo radici e che consideriamo assoluti. Al momento mentre li viviamo forse non pensiamo a quanto siamo affezionati, ma se la vita ci spinge ad allontanarci, o a cambiare la modalità con cui ci si frequenta, notiamo subito quanto erano importanti e significativi.
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Gesù non condanna le relazioni fondamentali, o le amicizie, nè nega che vi siano luoghi a cui siamo legati nella nostra vita. Ma ci invita a vigilare che tutto ciò non ci ostacoli nel cammino come discepoli, che la loro perdita non divenga per noi un macigno che impedisce di andare avanti secondo la strada che il Signore ci indica.
Chiediti oggi: e se questa persona non ci fosse più? Se non avessi più questo oggetto? Se non fosse più in questo posto? Il Signore rimane il centro per me?
In breve
La tua serenità dimostra che di qualunque cosa la vita ti ha privato o tu hai perso, il tuo centro è rimasto sempre il Signore e riponi in Lui la tua fiducia per l’avvenire.
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