don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 1 Gennaio 2021

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“Gli fu messo nome Gesù”

La maternità della Vergine Maria va oltre il semplice concepimento di un bambino. Quel figlio che le è stato annunciato è il segno che Dio ha progetti di futuro e di speranza per l’umanità. Certo, il parto in sè è un momento doloroso, ma si conclude con il venire al mondo di una nuova vita. Come in un parto, tutta l’umanità è stata ancora una volta provata, con grandi disagi, sofferenze e lutti. Chi ha vissuto tutto questo è come se fosse venuto alla luce una seconda volta.

Quella sofferenza è come se lo avesse generato e rimesso al mondo con una nuova consapevolezza: quella di dover essere solidali reciprocamente. La storia sta insegnando che le scelte di uno solo, anche del più anonimo, possono avere conseguenze per tutti. La libertà di uno solo può sopravvivere solo nel rispetto della libertà dell’altro. Come la Vergine Maria possiamo collaborare con Dio per generare il futuro che Lui ha disegnato per noi, o possiamo chiuderci nel nostro egoismo, nella difesa delle nostre libertà individuali, a scapito di un bene più grande, del bene di tutti.
Il nuovo anno sia un tempo favorevole per venire alla luce, imparando dagli errori del passato.

In breve

La maternità della Vergine Maria è il segno che Dio prepara per l’umanità un futuro di speranza, al quale chiede a ciascuno di partecipare, nonostante comporti le doglie del parto per poter essere realizzato.


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