“Quelli presero il denaro”
Anche se la Resurrezione di Gesù è avvenuta, tuttavia non è storicamente documentabile. Tutte le prove (la tomba vuota, la testimonianza dei discepoli, la sindone etc..) portano fino alla soglia della fede. Ma per “vedere” la risurrezione, per prenderne parte ai suoi effetti di grazia, bisogna credere. Non c’è altro strumento umano che possa offrirci una prova scientifica della risurrezione.
È per questo che fino ai nostri giorni circolano numerose narrazioni che cercano di negare l’esistenza storica di Gesù e della sua Risurrezione. Il Vangelo ci mette davanti ad un paradosso. Noi uomini per denaro e con abili ragionamenti siamo stati capaci di oscurare l’evento più luminoso dell’universo. Piuttosto che divenirne partecipi e accogliere la prospettiva della risurrezione, abbiamo preferito conservare le nostre idee, affidarci alle nostre umane certezze, mantenere le nostre posizioni, piuttosto che lasciarle sconvolgere dall’azione di Dio. E questo è un eterno rischio per noi.
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Anche se hai incontrato più volte il Risorto nella tua vita, puoi sempre rischiare di negare la Risurrezione, di tenertene fuori, pur di salvare le tue convinzioni, i tuoi punti fermi. Negare la risurrezione vuol dire professare una fede al rovescio: nel proprio io, nella società, nell’uomo, nel potere del mondo. Attento perchè l’inganno è sottile. I Soldati che potevano essere i primi protagonisti dell’annuncio più sconvolgente dell’universo, hanno preferito farsi comprare per ottenere il loro silenzio. Ma la Verità non può restare nascosta a lungo.
In breve
Puoi sempre cadere nel rischio di negare la Resurrezione di Gesù, ogni volta che professi la tua fede nel tuo io, nell’uomo, nel potere del mondo e della società.
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