Gesรน libera una donna colta in flagrante adulterio, e ai suoi accusatori che si ritenevano giusti, pronti a scagliare le pietre, in un tribunale senza misericordia, li chiama ad una conversione interiore. Scagli la prima pietra โฆ Non tocca a loro condannare, lโunico che puรฒ giudicare รจ Gesรน. Non peccare piรน, un avvenimento nuovo Gesรน opera in questa donna, un nuovo esodo dal mondo del male. Facile, comodo pensarsi nel giusto e credere che la propria posizione sia sempre quella inattaccabile, assolutamente valida per tutti. Con un cuore duro, come le pietre. In questa domenica siamo invitati a deporre anche noi quelle pietre che restano nelle nostre mani.
Un cuore nuovo
Tutti e tre i testi della liturgia della Parola di questa domenica possono essere visti come un cambiamento del cuore dellโuomo grazie allโazione di Dio che apre strade nuove e inedite. Dio dona un futuro ai figli dโIsraele e Paolo, una volta afferrato da Cristo, ha dimenticato il passato proiettandosi verso la meta che Cristo ha dischiuso alla sua esistenza. Alla donna adultera, รจ presente la stessa dinamica, lโannuncio della misericordia di Dio, si astiene dal condannare donando cosรฌ un futuro a chi non aveva piรน alcuna speranza di futuro.
Il senso del peccato
Il contesto della pericope che si avvicina allโevangelista Luca e alle parabole della misericordia, non รจ presente nei manoscritti antichi, questo la dice lunga di come questo racconto puรฒ essere uno scandalo. Siamo vicini al Tempio di Gerusalemme, luogo religioso e santo, รจ stata esibita davanti a tutti, anche davanti a Gesรน. Lo scontro con gli scribi e i farisei si fa piรน duro sulla interpretazione della Legge di Mosรจ e alcuni gli presentano un caso da risolvere: una donna sorpresa in flagrante adulterio. Attenzione, la donna, ma non il compagno! Il caso presenta due opzioni: la condanna, che vuol dire lapidazione oppure lโassoluzione, che vuol dire disobbedienza alla Legge, un altro motivo per accusare Gesรน. A Dio non interessa il peccato, ma il dopo, anzi, il peccato puรฒ essere opportunitร di cambiamento, un guardarsi dentro alla luce di Dio, e scoprire quanto รจ terribile la lontananza.
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In mezzo
Questa donna, senza volto per il branco, senza nome , nel crocevia di sguardi, parole e giudizi, per gli accusatori, si nega lโidentitร , identificandola con il peccato. โGesรน opera la liberazione della donna dalla vergogna. Come? Anzitutto ricorda ai suoi accusatori che anchโessi hanno motivi di vergogna. La differenza tra loro e la donna รจ che il peccato della donna รจ noto a tutti, mentre i loro sono nascosti. E finchรฉ i nostri peccati sono nascosti possiamo illuderci di innocenza. Poi Gesรน si volge alla donna che รจ paralizzata dalla vergogna, tanto che rimane ancora โin mezzoโ, anche quando non ci sono piรน i suoi accusatori a circondarla (Gv 8,9). Il disprezzo degli altri si รจ travasato in lei diventando odio di sรฉ, e lei non riesce a muoversiโ (LM).
La misericordia
Il proverbiale imperativo di Gesรน, scagli la prima pietra chi รจ senza peccato, fa scappare ad uno ad uno il branco che vuole lapidarla. โTu non sei sola, sta dicendo Gesรน alla donna: tu in mezzo, io in basso. Se nella vergogna la persona si sente perduta in una solitudine senza redenzione possibile, il cammino di uscita dalla vergogna puรฒ iniziare se qualcuno le si pone accanto e le fa sentire la propria vicinanza. E quando tutti se ne sono andati e restano lui e lei soli, Gesรน si alza e si pone nel faccia a faccia con lei offrendole uno sguardo che lei puรฒ sostenere e una parola a cui puรฒ rispondere. Lei ritrova il suo volto grazie al volto di Gesรน che la guarda stando in piedi davanti a lei. E Gesรน dร la parola alla donnaโ (LM). Il perdono puรฒ creare scandalo ma una realtร nuova, la potenza dello Spirito fa scaturire una nuova dimensione.
Gesรน scrive
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Tracciando linee di misericordia nei loro cuori induriti, o ancora il dito appoggiato sulla terra sarebbe un modo per indurre i suoi interlocutori a meditare piรน profondamente il dono della Legge che Dio ha offerto allโuomo fatto di polvere, e lโultima parola spetta sempre a Dio. Vaโ non peccare piรน, โlei รจ liberata dallโisolamento in cui spesso si chiude chi vive situazioni di vergognaโ (LM).
โVorrei alzare gli occhi e incrociare lo sguardo di Gesรน, che si รจ โchinatoโ verso di me: รจ al mio livello, non mi guarda dallโalto in basso, scrive qualcosa e mi guarda. E sono occhi buoni. Sono occhi che non mi giudicano, ma mi abbracciano, mi sciolgono la colpa, mi restituiscono la dignitร โ scrive Luigi Verdi, โci vuole amore per perdonare e nei suoi occhi vedo quellโamore sconfinare oltre i miei sbagli, oltre tutti i giudizi. Mi ha liberata, mi ha liberato, e posso lodate il Signore, ringraziarlo, โvorrei avere gli occhi di Gesรน, capaci di vedere lโaltro come Dio lo ha sognato, capaci di scovare le radici dei fili dโerba, la sorgente dโacqua pulita che scorre in ognuno, la nostra ereditร di figli di un Dio tenero e gentile. Pronto sempre a chinarsi e a far nascere sorrisi e gioiaโ.
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link allโarticolo del suo blog
Don Vincenzo รจ nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nellโUniversitร Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Universitร Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesรน. [โฆ]