«Dio sceglie la notte per venire alla luce. Si infetta di buio per dare la vita a chi non vede. Dio sceglie perché vuole che a Natale ciascuno sia libero di decidere da che pare stare». Francesco Fiorillo
Non è complicato spiegare perfettamente le immagini del sale e della luce, è viverle nelle intenzioni di Gesù il nodo della vita cristiana, dimenticando l’imperativo, la raccomandazione a ogni discepolo nella proclamazione delle beatitudini. La cosa più preziosa che possiamo fare è dare in dono la propria luce; c’è chi nel vederla vorrebbe spegnerla, chi la vorrebbe soffocare per invidia, chi la giudicherebbe falsa. Ma c’è anche chi ha bisogno di questa luce, del sapore dell’esistenza, e senza, non avrebbe senso.
Il buon senso
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In ogni immagine e metafora di Gesù c’è un istinto di vita, un sussulto, parole che riscaldano e vibrano. Il sale ha tante sfumature, penetra nelle cose, si mescola, si disperde, scompare, aiuta a non far marcire alcuni alimenti, li fa durare. Così il discepolo, immerso nella quotidianità dell’esistenza, ha il compito di far gustare il sapore buono della vita, il senso stesso. Getta in ogni tuo passo il sale della bellezza, della meraviglia! Così fa la persona sapiente che si contrappone a quella insipiente cioè che non ha sapore o buon senso; sii pronto in ogni momento e circostanza, a «rendere ragione della speranza che è in noi».
Fare luce
Istinto di vita nella luce, che non illumina sé stessa, non si può vivere senza luce, quella degli occhi, quella della mente e del cuore. C’è chi è stato luce riscaldando la vita e ha dato un significato perché ama: quando due si amano non compiono l’opera più grande del mondo illuminando i passi di molti. Anche per un credente, la luce della fede orienta il cammino, e comanda al discepolo di essere luce di Cristo che irradia. La luce è fatta non per essere nascosta ma per splendere a vantaggio di tutti, non per esibire sè stessi, ma per «rendere gloria al Padre che è nei cieli». Infatti il bene si irradia e le «opere buone» sono un dono di Dio, “non sono semplicemente azioni buone, ma le opere belle sono quelle di cui ci siamo presi cura, quelle che abbiamo realizzato con passione, quelle attraverso cui lasciamo splendere la bellezza del Vangelo” (G. P.).
Istinto di vita
Essere sale e fare luce è l’invito a non soffermarsi alla superficie delle cose, ma di andare in profondità, di perdersi dentro la vita, con mitezza e umiltà, nella profezia di mostrare la luce della fede e il sale dell’amore. In ogni uomo c’è l’istinto di vita e di sopravvivenza, tuttavia il cristiano non è chiamato a sopravvivere, a ripiegarsi su sé stesso, a spegnere la luce, non vivendo un cristianesimo di facciata, altrimenti non fa luce, perde il sapore e smorza il lucignolo.
Vorrei che la mia chiesa fosse come una luce sul monte per illuminare tutti gli uomini e tutte le donne del nostro tempo.
- Le beatitudini sono per noi oggi?
- Come essere luce e sale per gli uomini?
Getta con mitezza il sale nel mondo./ Risplendi senza violenza e fai luce agli uomini. / Sii artigiano di pace e di bellezza./ Non spegnerti nelle difficoltà./ Lasciati illuminare da Cristo. /Continua ad essere felice anche se la tua vita va come non vorresti.
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog
Don Vincenzo è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesù. […]