IL MALE NON HA FUTURO
Fare il bene รจ lโunico scandalo che dovremmo accogliere, fare il male รจ lo scandalo da rifiutare. Dopo la discussione sulla gerarchia tra i discepoli, avevano discusso chi fosse il piรน grande, Gesรน mette in guardia i discepoli a compiere atti di caritร e curare la propria vocazione, mostrando unโaltra logica: โche cioรจ, nella comunitร cristiana, non si tratta di gestire un potere e neppure di condividere un possesso, ma di accogliere un dono: โPreso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandoloโ (S.C.), disse: Chi accoglie un bambinoโฆ
Cosa ci scandalizza?
Si segnano confini, si segna il territorio, un istinto animale che porta a difendere ciรฒ che รจ nostro, una ossessione fino al punto di divenire aggressivi, e questo รจ frequente nella societร , purtroppo anche nelle dinamiche ecclesiali. Quale insegnamento Gesรน vuole trasmettere ai discepoli? Anche loro hanno ossessione dei confini, e Giovanni si pone il problema.
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Non รจ dei nostri
Scrive il filosofo gesuita Gaetano Piccolo: โร probabile quindi che Giovanni mosso da questa predilezione manifestata da Gesรน, forte cioรจ della sua piccolezza, il discepolo piรน piccolo, abbia interpretato a suo modo quella condizione come privilegio, come diritto per esercitare un potere sugli altri: molte volte ci si arroga questo potere, in nome del ruolo che ricopriamo o dellโesperienza che abbiamo o dellโintegritร che presumiamo di possedere, per distruggere chi ci fa ombra! (..) Eppure Giovanni vorrebbe arrogarsi lโesclusiva del poter fare il bene, quasi come se gli altri, essendo diversi, non potessero fare altrettanto. Giovanni รจ la voce dellโappartenenza rigida, delle identitร chiare, dei confini nettiโ. Noi, โbenpensantiโ subito giudichiamo tali comportamenti additandoli come una mentalitร chiusa, esclusiva, come ad esempio quando si fa la differenza tra le parrocchie, le liti tra i movimenti e i gruppi, e a volte la chiesa รจ un condominio. E se guardassimo dentro di noi prima di giudicare fuori? Quante volte i problemi interni vengono proiettati allโesterno? Basta un poโ di psicologia per capirlo.
Sradicare il male nella nostra vita
โAbbiamo qui la perversione del dono, mediante la sua trasformazione in possesso; e come conseguenza il suo rimpicciolimento nello spazio: esso non puรฒ agire che allโinterno, mentre Gesรน sembra dire che il suo nome agisce, per vie a noi insondabili, anche allโesterno. Certo, il suo nome! Gesรน dunque chiede ai discepoli di allargare gli orizzontiโ (S.C.). Lo scandalo non si minimizza perchรฉ crea un precedente, costituisce una tentazione ma Gesรน smaschera ogni ingiustizia, la menzogna e la disonestร , abbatte ogni muro di divisione, ogni esclusione dettata dalla paura di perdere prestigio, potere e privilegio e ci chiama a riconoscere ogni inciampo, ogni scandalo nel nostro cammino. Lo scandalo รจ una cosa seria: la severitร di Gesรน trova ragione nella gravitร della situazione. Dare scandalo costituisce un impedimento, un ostacolo serio sul percorso che conduce alla vita eterna. I piรน esposti sono naturalmente i โpiccoliโ, i bambini, ma anche tutti quelli che non hanno una forza morale sufficiente per avvedersi della pericolositร di certi atteggiamenti e di certe scelte, tutti coloro che si affidano alla corrente della cosiddetta โmorale comuneโ, senza usare i propri remi per decidere dove andare.
Estirpare il male, un atto di amore
Sembrano dure le reazioni di Gesรน, tagliare la mano, tagliare il piede, mettere una macina al collo, .. Il male investe la persona e la sua fragilitร , ma non rinuncia a identificare con chiarezza il male e la cattiveria, lโarroganza e la spudoratezza, lโingiustizia e la violazione dei diritti altrui che rovinano lโesistenza delle persone. Identificare per estirpare non per mettere alla gogna. Non per sfruttare la debolezza altrui a proprio vantaggio. Estirpare รจ sempre unโoperazione dolorosa: ecco perchรฉ a compierla non puรฒ essere chi prova piacere nel veder soffrire lโaltro, chi si arroga a giudice impietoso. Estirpare deve essere un atto di amore: verso la persona che ha compiuto il male perchรฉ se ne possa liberare, verso i piccoli perchรฉ hanno diritto ad aria pulita ed esempi buoni, verso la vita che cresce piรน rigogliosa quanto piรน si tolgono di mezzo gli ostacoli che le impediscono di trovare una linfa abbondante. Altrimenti? Altrimenti chi commette il male diventa la prima vittima delle proprie scelte. Il male non ha futuro!
Gioire dei doni
โFinchรฉ il dono ricevuto รจ custodito come dono, dimora anche la pace. Perchรฉ tutti sanno di aver ricevuto quello che hanno. Nessuno pretende di aver fatto da sรฉ lโopera che pure ha fatto! Poichรฉ non appena il dono si trasforma in possesso, non appena si perde la memoria della sua origine, ecco che esso svanisce, perde il sapore, e cosรฌ cominciano anche le divisioni e le contrapposizioni, e la pace รจ compromessaโ (S. C).
Il messaggio di questa domenica รจ dunque un invito a gioire di un dono che non ci appartiene. Dunque nessuna gelosia e nessuna competizione! Solo il dono condiviso resta efficace. Quando esso si espande, tutti, anche i discepoli, ne partecipiamo e ne gioiscono in modo ancora piรน pieno. La gelosia, invece, restringe la gioia, genera lo scandalo, rende insensati, soffoca il cuore e allontana la pace.
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog
Don Vincenzo รจ nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nellโUniversitร Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Universitร Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesรน. […]