don Vincenzo Leonardo Manuli โ€“ Commento al Vangelo del 27 Marzo 2022

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(Un detenuto)

La parabola del Padre misericordioso o del figlio prodigo รจ molto conosciuta, e per un certo tempo non lโ€™ho piรน letta per prendere le distanze e scoprirne contenuti nuovi e inediti. Gesรน si fa interprete della gioia di Dio, in insegnamenticomportamentigestiazioni, mostra il vero e autentico volto, un Dio nei confronti del quale proiettiamo le nostre immagini, a volte sono i pastori che ci danno false immagini, che premia o castiga, allontanandoci e non poco.

Una famiglia ferita

Continuiamo la nostra sequela sulla strada dietro a Gesรน, il suo farsi prossimo si manifesta nei racconti estrapolati dalla realtร  quotidiana, attirando i suoi ascoltatori a prendere posizione. Egli racconta una famiglia dove cโ€™รจ sofferenza: un padre, due figli, di cui il piรน giovane prende la decisione di andarsene via, e chiede lโ€™ereditร  lasciando la casa paterna. Rimane in casa il figlio maggiore. Il minore ritorna dopo tanto tempo e per aver sperimentato lโ€™amarezza dellโ€™esilio, la fame, tocca il fondo, e il padre lo accoglie senza giudicarlo, ne rispetta la libertร  e fa festa per il suo ritorno, rivestendolo della dignitร  che ha perduto. Le cose prendono una svolta drammatica, si apre una seconda parabola, il figlio maggiore rimasto fedele al padre, che perรฒ non ha mai conosciuto veramente, lo contesta di aver riaccolto il โ€œfiglioโ€, quasi quasi una forma di fratricidio. Il contesto evoca lโ€™opposizione tra i farisei e pubblicani, di cui i primi si sentivano giusti e contestavano lโ€™inedito volto di Dio che Gesรน mostrava criticando la falsa religiositร .

Il volto di Dio

Il vangelo ci rivela sempre la buona notizia, รจ la straordinaria parabola che mostra lโ€™atteggiamento di Dio verso i peccatori di cui va alla ricerca, di un padre che ama, e Gesรน alza il velo sul vero volto di Dio, volto di cui tanto abbiamo bisogno e possiamo sperare. La parabola รจ preceduta dal racconto della pecora smarrita e ritrovata, della moneta perduta e ritrovata, paradigma della nostra avventura: la presenza ingombrante del padre, la presenza ossessiva del fratello. Se accade nella nostra vita familiare, accade anche con Dio. Allโ€™interno di questa famiglia cโ€™รจ ribellione, voglia di autonomia, un deserto di umanitร , ma cโ€™รจ anche la strada del ravvedimento, di rientrare in sรฉ stessi, anche se di convenienza. La differenza tra i nostri padri e quello di questa parabola, รจ che in questa scena, il padre va incontro, mosso da un amore viscerale e abbraccia il figlio perduto, e pieno di gioia lo accoglie

Questo รจ il Dio che mi piace perchรฉ lโ€™ha raccontato Gesรน.

Lโ€™abbraccio

A volte si รจ imprigionati in una religione legalista, come la presenza del figlio maggiore nella casa paterna, una religione fatta di formule e di sacrifici, di meriti e di privilegi, frequentata da scribi teologi e da farisei impeccabili che osservano le norme per farsi vedere, presentando unโ€™immagine di Dio non autentica. In questa parabola, รจ facile riconoscersi nel figlio minore, non ci รจ estraneo, come non ci รจ estraneo il figlio maggiore: รจ bravo, buono, osservante, fa il suo dovere, perรฒ si arrabbia, giudica, si sente dentro la casa, invece รจ fuori, nella presunzione di conoscere il cuore di Dio. Non ci sono meriti davanti a Dio, la parabola รจ scandalosa, โ€œchi pensa di avere dei meriti non puรฒ essere cristianoโ€ (E. B.). Ma cโ€™รจ anche lโ€™immagine del padre, che rinvia al vero volto di Dio, di chi accoglie, di chi porta dentro il suo cuore i figli, anche se lontani. 

Cosa insegna qui Gesรน? Che occorre cambiare il nostro modo di guardare Dio e le persone.

Domande:

โ€ข  Mi sento figlio o penso che Dio mi ami perchรฉ mi comporto bene? โ€ข Che idea ho del volto di Dio?

Impegno: CONVERTIMI SIGNORE ED IO MI CONVERTIRร’.

Siamo viandanti che camminano nella notte, siamo sentinelle che scrutano lโ€™aurora, siamo veglianti e vigilanti in attesa dello Sposo. Siamo la lanterna della vita e della fede, e ogni giorno รจ un passo verso il Cielo. Siamo lโ€™impossibile che diventa possibile, perchรฉ lโ€™odio possa trasformarsi in amore, il buio in luce, la guerra in pace, la tristezza in gioia, il pianto in sorriso. Siamo tutte le cose, siamo i colori dellโ€™arcobaleno.


Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link allโ€™articolo del suo blog

Don Vincenzo รจ nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nellโ€™Universitร  Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Universitร  Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesรน. [โ€ฆ]