Luoghi, volti, nomi, storie, tradimenti; Betania, Getsemani, Sinedrio, Golgota; Pietro, Maria di Magdala, Giuda. Incontri, grida, insulti, lacrime, condanna, cuori induriti, vendetta, perdono. Il protagonista è sempre Gesù, domina gli eventi, ha il controllo della situazione, lucido e determinato fino alla fine, Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio unigenito.
Percorriamo il racconto della Passione fermiamoci sui personaggi che esprimono un certo modo di stare nella vita, nella scuola della sofferenza per provare a comprendere qualcosa in più di noi. Penso che qualche volta dovremmo anche visitare i crocifissi che evitiamo, gli ammalati, gli ospedali, le case famiglia per anziani.
È il momento della passione, ogni volta che l’ascolto, penso in quale personaggio mi ritrovo: in tutti! Forse ce n’è uno in particolare, mio fratello in Giuda, direbbe don Primo Mazzolari. Quante volte anch’io ho tradito il Signore? Quando nella sofferenza me la prendo con Dio, quando le cose mi vanno male e me la prendo con Dio; quando occorre dare testimonianza e mi volto dall’altra parte; quando esco dal Cenacolo, dopo aver partecipato all’Eucaristia e poi mi comporto diversamente; quando disattendo il comandamento di Gesù, amatevi come io vi ho amato, e tratto l’altro con indifferenza; quando mi lamento delle prove e delle sofferenze; quando calunnio il mio prossimo e sono invidioso del suo bene; quando penso che saranno i miei fioretti o i miei sacrifici a salvarmi, invece è la croce che mi salva; quando alla speranza si fa strada la disperazione.
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Non siamo molto diversi da Giuda.
Mi coinvolge la lettura della Passione, mi riconosco in Pietro, ho sempre bisogno del perdono per rialzarmi, so che il giusto pecca sette volte al giorno e che bisogna perdonare settanta volte sette. Pietro è fragile, impulsivo, troppo sicuro di sé, ma è onesto; pensa di usare la violenza, pensa di conoscere il progetto di Dio, si fida troppo di sé stesso, e poi piange, riconosce che senza Dio non si va da nessuna parte.
Mi attrae Maria di Magdala, passionale, nel buio si mette alla ricerca, non si dà pace, il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in te Signore, afferma Sant’Agostino. Maria di Magdala è sempre in attesa, e il compimento della croce è la Risurrezione, Dio stravolge tutto, rovescia i potenti dai troni, rimanda i ricchi a mani vuote, si ricorda della sua misericordia.
Il Venerdì Santo non è l’ultima parola, ma c’è quel sabato di silenzio e di veglia, l’Angelo rimuove la pietra del sepolcro, ma prima occorre passare i travagli della passione, passo dopo passo e con calma, gli eventi si susseguono, la paura cede il passo all’Amore, il male è sconfitto una volta per tutte, quando non lasciamo che le tenebre prevalgono sulla nostra esistenza.
Meditiamo e riflettiamo in questa Settimana Santa, chiediamo e preghiamo il Signore di convertire i nostri cuori alla Carità, chi perde tempo per Dio e per l’altro, non è mai tempo perso, l’amore non si spreca mai. In questa Settimana chiediamoci quale cammino di conversione intraprendere, per entrare nella vera comprensione della Pasqua del Signore.
Buona domenica.
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog
Don Vincenzo è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesù. […]