Ogni Natale è diverso, è sempre meno Natale, nel senso cristiano. Le canzoncine, le recite, i presepi, nelle scuole, nei paesi, nelle famiglie, i doni, le luminarie, tutta questa coreografia accendeva il Natale. A casa mia la nonna ci insegnava le tradizionali canzoncine di Natale, ricordo dolcezza, tenerezza, e vedo che i bambini di oggi, i più piccoli, sono privati di questa “magia”, di questi racconti.
Siamo prossimi al Natale, ma ricordiamoci che noi non festeggiamo una ricorrenza, il 25 dicembre non è nato Gesù, non è nemmeno il suo compleanno, è una data simbolica, e il Natale, si celebra ogni giorno, quando consentiamo a Gesù di nascere in noi, di abitare in noi, di crescere in noi. Possiamo imparare da Maria, con Maria e come Maria, un Dio discreto e silenzioso si costruisce un Tempio nel seno verginale di questa giovane donna.
I profeti, tutte le Scritture, il Primo Testamento, parlavano di lui, di questa nascita prodigiosa, e di una donna che guarda secondo la prospettiva di Dio, con umiltà, si fa storia. Questa speranza messianica, diventa una gioia messianica in Maria, e in tutto il popolo che attendeva la nascita del Messia.
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La novena di Natale ci ha aiutato in un itinerario di progressiva conoscenza della venuta di Gesù, le letture, la liturgia, ci ha preparato ad accogliere il Verbo, per questo, il Natale non si celebra il 25 dicembre, ma nei giorni che precedono e realizzano il compimento della storia della salvezza.
Sarà un Natale più umile, più spirituale, più essenziale, che ci aiuta a guardare le cose celesti, intese quelle cose e realtà che hanno a che fare con Dio, senza disprezzare la carne umana, santificata dal Figlio. L’umanità e la divinità fanno pace in Gesù, e noi siamo chiamati a divenire più divini e più umani.
Si rinnova l’annunciazione, quell’Arcangelo sussurra all’orecchio della Vergine la nascita di Dio nel suo grembo, e noi, ci accostiamo con delicatezza per rivivere il mistero dell’incarnazione.
Siamo già a Natale, Dio realizza le sue promesse, e per farsi conoscere si serve dei piccoli, dei poveri, sullo scorrere del tempo, una donna, si fida, kairè, kekaritomene, parole piene di grazia e di benedizione, totalmente coinvolta Maria dona a tutta l’umanità il Cristo Salvatore.
Possa nascere e rinascere nei nostri cuori la bellezza della lieta notizia della nascita di Gesù; possa trovare case e cuori accoglienti, case ospitali, orecchie pronte ad accogliere la Parola che si fa carne in ogni uomo e in ogni donna; possa regnare la pace tanto desiderata e attesa, porre fine ad ogni divisione; possa l’amore di Dio rinnovare tutta la terra, far deporre le armi dell’invidia e della menzogna; possa ogni uomo e ogni donna porgere la mano al povero e la bisognoso, allora sarà Natale.
Buona domenica, buon avvento, buon Natale.
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog
Don Vincenzo è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesù. […]