don Vincenzo Leonardo Manuli – Commento al Vangelo del 23 Aprile 2023

482

«Chi mangia me, mangia il fuoco! Abbiamo mangiato il fuoco nel pane». (Sant’Efrem il Siro)

Penso alla delicatezza con la quale il Risorto si affianca ai discepoli. Sulla strada, ascolta, spiega, corregge, si ferma con loro, dona la Parolacondivide il Pane e poi scompare, una forma di rispetto della loro libertà, vicinanza e distanza, ma anche del loro compito di annunciare la risurrezioneNon avevano ancora compreso .. Hanno bisogno di cinquanta giorni per entrare nella Pasqua. Il cammino dei discepoli di Emmaus è fisico, il nostro è interiore, ci porta alla nostra Emmaus, la nostra chiesa, la nostra parrocchia, la nostra quotidianità. 

PASTORALE DELLA STRADA

- Pubblicità -

Suscita cammini la risurrezione ...

Prende il passo dei discepoli di Emmaus il Risorto, il mio passo, il nostro passo, entra nelle nostre vite e sulle nostre strade, con gentilezza, perché noi e Dio, abbiamo un progetto comune, e ci invita ad entrare insieme a Lui nella nuova vita, per mezzo di opere buone, che noi possiamo realizzare secondo la Sua volontà. Camminare fa bene, al fisico, alla testa, al cuore, mai rimanere fermi, ma inquieti, e di fronte alle incertezze e alle sofferenze del nostro inquieto presente c’è il rischio di perdere l’ardore e l’entusiasmo per il futuro. La nostra vita è fatta di piccoli passi, lenti, graduali, l’importante è continuare a camminare, ma non siamo soli.

Con quale passo camminiamo? Siamo fermi?

PASTORALE DELLA PAROLA

Suscita cammini la Parola ..

Viandante con i viandanti, “spiega con le Scritture, con la Parola, con la Croce” (E. R.), in questo mirabile racconto si parla di camminare insieme, di ricordare e di pensare, di rispondere a chi chiede conto e quindi di celebrare la presenza vivente di Gesù, il Risorto, per sempre. C’è una liturgia della quotidianità, una liturgia della Parola, proclamata, spiegata e vissuta, e fa’ ardere il cuore, che porta lontano, ma non finisce qui. 

Siamo distanti dalla Parola? 

PASTORALE DEL PANE

Suscita cammini la mensa eucaristica ..

È necessario fermarsi, ogni domenica il nostro cammino interiore conduce verso l’Emmaus spirituale, che è la celebrazione eucaristica, nella comunità radunata dal Signore. Penso a quanto sono disertate le nostre assemblee, se non per occasionali circostanze. La Parola contenuta nelle Scritture, l’Eucaristia e la Comunità, nella Chiesa sono i segni privilegiati della presenza del Risorto, il quale non si stanca di donarsi a noi. Stolti e lenti di cuore, è il rimprovero del Risorto, ma amati da Dio, perdonati, riuniti nella sua comunione.Sembra farsi sera anche per noi e il giorno sembra giunto ormai al termine, come per i due discepoli, e spezza il pane, non la conclusione, è solo il primo tempo del donare

Con quale fedeltà, presbiteri, laici, religiosi, celebriamo il memoriale del Risorto?

PASTORALE DEL DONO

C’è un gesto eucaristico del celebrante che sovente è dimenticato, quando spezza il pane, “prendo qualcosa di mio e lo do a te. Lascio nelle tue mani un pezzo di me, una porzione, una frazione, briciole, qualcosa che da mio diventa tuo” (E. R.). Cosa vuol significare questo spezzare? Equivale a donare, qui “vi è riassunta l’anima di Gesù, la sua storia, la sua missione. Lui non spezza nessuno, spezza se stesso. Lui non chiede nulla, offre tutto” (E. R.).

Quanto arde il nostro battesimo?

  • Quali sono le mie delusioni, le tristezze? Cosa non ho compreso delle Scritture? 
  • Conosco bene la profondità di quel spezzare il pane nella mensa eucaristica?

Arde il Pane. Arde la Parola. Arde l’Amore. Arde e dona vita. Arde e non brucia la fiamma dell’amore di Dio.

Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog

Don Vincenzo è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesù. []