Gesù dopo avere proclamato le beatitudini, prosegue con una serie di insegnamenti, il centro è la regola d’oro, fai agli altri quello che vuoi sia fatto a te stesso; lo stesso rabbi Hillel affermava: Ciò che non vuoi sia fatto a te, non farlo al tuo prossimo. Se fosse praticata questa regola di vita, sarebbe diverso il mondo, invece dobbiamo essere realisti, che non è un fallimento, c’è la speranza di ricominciare e prendere sul serio le parole di vita di Gesù.
Logica evangelica
Amate, benedite, pregate, donate, perdonate, non sono parole dette così, sono i verbi di fuoco del discepolo di Gesù, parole che diamo forse troppo per scontato e invece rappresentano la rivoluzione: “Anche nel nostro vivere quotidiano non è facile relazionarci con chi ci critica e ci calunnia, con chi ci fa soffrire pur senza perseguitarci a causa di Gesù, con chi ci aggredisce e rende la nostra vita difficile, faticosa e triste” (E. B.). Nel nostro mondo vediamo che il male cresce perché viene seminato un grano divisivo che corrompe e degenera i rapporti. Spesso si risponde al male con la vendetta e guasta la fiducia. Il male non si sradica con la violenza ma seminando soprattutto con gli inamabili il grano del perdono, della pace, consapevoli che il nemico mescola e crea sospetti, ed esso è dentro e non fuori di noi.
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La differenza cristiana
Amare, con le mani, con gli occhi, con gratuità, non rifiutare le richieste di aiuto; benedire, augurare il bene al prossimo; pregare, mettere nelle mani di Dio soprattutto il nemico e intercedere per chi ci fa del male; donare, porgere all’altro e prestare ad amici e nemici; perdonare, è il dono per eccellenza. I discepoli di Gesù sono posti di fronte a queste esigenze, è la differenza cristiana a caro prezzo ma per grazia del Signore è possibile.
Imitare la misericordia
La regola d’oro ha a che fare con la misericordia, che non bisogna proclamare a parole e che la Bibbia rinvia allo stile materno, l’amore che una madre ha per il suo bambino, cartina di tornasole dell’amore di Dio. L’iniquità si sconfigge a colpi di volontà, quando si attinge alla sorgente, il cuore di Dio. Gesù ritorna sempre al cuore, miseri-cordia, cioè, un cuore compassionevole. Tutti abbiamo bisogno di essere perdonati, abbracciati, di qualcuno che ci dica parole di bene, di benedizione, di contare sull’aiuto dell’altro. Per vivere è necessaria la misericordia, e il credente che ha fatto esperienza della bontà di Dio, della sua misericordia, deve diventare anche lui l’amore concreto e quotidiano di quello che ha ricevuto, imitando l’atteggiamento di Dio.
“Nell’ultimo giorno il padre domanderà ad Abele: Cosa hai fatto di tuo fratello Caino? Ho perdonato, gli dato il mantello, ho spezzato il mio pane. La vittima che si prende cura del violento e insieme forzano l’aurora del Regno. Solo un sogno?” (E. R.).
Domande:
• È possibile per noi amare i nemici? • Doniamo a chi ci chiede un aiuto?
Impegno: GESÙ, MI CHIEDI DI FARE MISERICORDIA
Siamo viandanti che camminano nella notte, siamo sentinelle che scrutano l’aurora, siamo veglianti e vigilanti in attesa dello Sposo. Siamo la lanterna della vita e della fede, e ogni giorno è un passo verso il Cielo. Siamo l’impossibile che diventa possibile, perché l’odio possa trasformarsi in amore, il buio in luce, la guerra in pace, la tristezza in gioia, il pianto in sorriso. Siamo tutte le cose, siamo i colori dell’arcobaleno.
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog
Don Vincenzo è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesù. […]