Siamo nel discorso parabolico di Gesรน del vangelo di Matteo, e questa domenica risuona lโinterrogativo sulla qualitร dellโascolto della Parola seminata nella vita del credente. ร chiaro che largo รจ il seminare del seminatore, perchรฉ lโamore non conosce limiti. Egli getta il seme su ogni tipo di terreno, e il vangelo non si concentra solo sul seme, soprattutto sullโatteggiamento dellโascolto, sullโefficacia della Parola di Dio che dipende dal cuore di chi riceve lโannuncio: superficiale, indifferente o vigilante. Il seminatore รจ Dio, non fa preferenze nel donarsi e offre lโabbondanza della Parola, e qui stupisce il fatto che la Parola รจ accolta dai semplici e dagli umili.
ยซEcco, il seminatore uscรฌ a seminare. 4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5Unโaltra parte cadde sul terreno sassoso, dove non cโera molta terra; germogliรฒ subito, perchรฉ il terreno non era profondo, 6ma quando spuntรฒ il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccรฒ. 7Unโaltra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. 8Unโaltra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. 9Chi ha orecchi, ascoltiยป. (Cfr. Mt 13,1-23)
Commento
Dio non fa differenze, ai suoi occhi lโuomo รจ terra buona e bella, capace di ricominciare, non fa violenza. Scrive Paolo Scquizzato: โA me รจ chiesto semplicemente di stare ed accogliere. Fare voto di vastitร . Ma dinanzi a un cuore chiuso e indurito, neanche Dio puรฒ fare qualcosaโ. Dio รจ di Parola, si realizza, non si stanca, molta della sua Parola si perde, molta produce frutti ed รจ feconda. La conversione di chi ascolta dipende da chi annuncia e dipende da chi ascolta, ma cโรจ il mistero della Parola, dellโazione della grazia, della gratuitร e della generositร di Dio, ma anche della debolezza della Parola. I frutti avvengono dopo, lโimportante รจ seminare, gettare il seme, e poi crescerร , diventerร una pianta, pian piano un albero, e il sole, i venti e le tempeste lo renderanno forte e robusto. Enzo Bianchi scrive: โOgni domenica nella nostra terra dโItalia piรน di dieci milioni di uomini e donne che credono, o dicono di credere, in Gesรน Cristo si radunano nelle chiese per ascoltare la parola di Dio e diventare eucaristicamente un solo corpo in Cristo. Eppure constatiamo che a questa partecipazione alla liturgia non consegue un mutamento: non accade qualcosa che manifesti il regno di Dio venienteโ.
Esempi di vita
Abbiamo bisogno di esempi e di concretezza, se i nostri occhi sono semplici e umili, riusciamo a vedere piccoli segni dellโazione di Dio. Quando visitiamo un monastero, un convento, unโassociazione di volontariato, pensiamo al processo che ha dato inizio a queste opere, cosรฌ avviene per chi decide di scommettere sul seme di una idea, di un sogno, di edificare una civiltร fondata sui valori dellโamicizia, della solidarietร , della riconcialiazione, tutto ha inizio da piccoli passi.
Domande
- Sappiano ancora ascoltare?
- Noi che ascoltiamo ogni domenica la Parola come la accogliamo dentro la nostra vita?
- Che tipo di terreno siamo?
- Ci alleniamo alla lotta spirituale per vigilare, custodire e interiorizzare la Parola?
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link allโarticolo del suo blog
Don Vincenzo รจ nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nellโUniversitร Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Universitร Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesรน. [โฆ]