Commento alla Parola della domenica a cura di don Vanio Garbujo. Visita il suo sito www.igiornidelrischio.com
Desideroso di morire – Alzati e mangia – e soprattutto CAMMINA!
Il grande profeta Elia è in crisi a tal punto che desidera e chiede la morte al suo Dio. Forse stanco di predicare la parola di Dio o deluso per la poca accoglienza di essa e chissà forse per un rapporto inardito con Dio… insomma Elia fa qualcosa di molto grave: chiede la morte e si corica in quel sonno che anticipa la morte che bramava.
Ma si sa Dio nel torpore degli uomini fa miracoli come con Adamo che nel suo torpore, mentre dormiva, genera Eva, così per Elia nel suo torpore gli prepara da mangiare. Un cibo che gli donerà la forza per camminare 40 giorni e 40 notti per raggiungere il luogo della comunione con Dio, il monte Oreb.
Il qualche modo la vicenda di Elia ci vuole dire che non c’è notte della fede, non c’è tristezza nell’uomo, che non possa essere ascoltata e sanata da Dio. Ma pure che non c’è notte della fede, non c’è tristezza che non richieda all’uomo uno sforzo in più nel mettersi in cammino e cercare altro, oltre, altrove. La focaccia, il cibo che Dio procura a Elia, non era per risolvere le sue questioni e il suo desiderio di morire, ma per dargli la forza per andare a incontrare Dio all’Oreb e lì cercare risposta al suo conflitto interiore.
Sei in crisi? Alzati e cammina. Datti da fare ancora e di nuovo.
Quindi attenzione a noi se pretendiamo le risposte facili e immediate, queste non valgono nella vita ordinaria e tantomeno con Dio. Dio ci da il necessario per alzarci e metterci in cammino a cercare, invocando il nostro coinvolgimento, la fatica, un passo deciso. Dio procura la FORZA DI VOLONTÀ, la FATICA, la CAPACITÀ DI METTERSI IN DISCUSSIONE.
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don Vanio ha scritto anche una poesia che puoi leggere qui.