don Vanio Garbujo – Commento al Vangelo del 4 Luglio 2021

Commento alla Parola della domenica a cura di don Vanio Garbujo. Visita il suo sito www.igiornidelrischio.com

La banalità di Cristo

Era uomo.

Era pelle. Era ossa.

Era sangue.

Era cuore, cuore di carne.

Non è costui il falegname, il figlio di Maria?

Il vangelo di oggi ci conduce nella grande tentazione della BANALITÀ, della banalità di Cristo. Molti lo ascoltavano con attenzione e rimanevano stupiti di lui, di come parlava, di come si muoveva, di quello che riusciva a fare. 

Uno stupore che però non aveva il sapore della sorpresa, di chi con gioia ascolta e vede un uomo e per di lui si sbalordiscono felicemente. Qui, nel Vangelo, si narra di uno stupore che ha il sapore dell’incredulità.

Uno stupore che è ferito da so chi è e – quindi – non può essere vero. La conferma che svela questo giudizio degli ascoltatori si può ritrovare in quel versetto così triste: non è costui il figlio del carpentiere, il figlio di Maria?

Non è costui il figlio del carpentiere?

Non è costui un uomo, il figlio del povero falegname Giuseppe? 

Non appartiene alla povera famiglia di Nazareth? 

Come può lui insegnare nella sinagoga?

Come può conoscere tutte queste cose?

Come può permettersi di parlare in quel modo? Da dove viene quella sapienza?

Impossibile.

Il Vangelo di oggi ci mette in guardia verso un atteggiamento sotterraneo che tenta ogni uomo di fede e: davvero Gesù è Dio? Davvero Lui è il Salvatore? Lui che è morto sulla croce come può essere Dio? Come possiamo pretendere che colui che ci dona la salvezza sia la stessa persona che è stata umiliata, crocifissa, derisa?

Era uomo.

Era pelle. Era ossa.

Era sangue.

Era cuore, cuore di carne.

Come poteva essere Dio? Come posso accoglierlo come il mio Dio? 

Rischiamo anche noi, come i molti del vangelo, di essere scandalizzati dall’umanità di Gesù Cristo, dalla sua carne e dalla sua morte, dalla sua banalità, da tutto ciò che giudichiamo come indegno per DIO… 

E cos’è lo scandalo? 

La parola scandalo indica una separazione, un muro che divide due realtà. È un ostacolo che impedisce di accogliere la salvezza. È qualcosa che ci impedisce di vedere la verità delle cose…

E la carne di Cristo, il suo essere uomo, la sua banalità, la sua storia… il carpentiere… possono scandalizzarci e impedirci di intravedere nell’uomo Gesù, l’unico e vero Dio, il Salvatore.  

Ma questa è l’inevitabile trama intessuta nella vita del cristiano. 

Dio ha scelto la via dell’uomo per donarci la salvezza e noi o trascorriamo la vita a rimanere scandalizzati e separati da lui o scegliamo che proprio il figlio del falegname per come è vissuto ed è morto è Dio, l’unico Dio della mia salvezza. Cosa scegliamo? Rimaniamo scandalizzati pure noi oppure scegliamo di fidarci chiedendo il dono della fede? 

Gesù si meravigliava della loro incredulità

E dallo stupore della gente nasce la meraviglia di Gesù. Solitamente un uomo si meraviglia per qualcosa che non dovrebbe accadere, per qualcosa di inatteso, di non creduto. Questo significa che Gesù si meraviglia dell’incredulità dell’uomo perché egli sa di che cosa siamo fatti e conosce che noi siamo creati per amare Lui, per riconoscerlo e accoglierlo, soprattutto dopo tutti i segni che aveva compiuto.  

Due vie

La parola di Dio che oggi è seminata nel grembo della nostra, ci chiede di scegliere fra due vie.

La prima rimanere offuscati dall’incredulità: non è il falegname? Rimanendo schiavi dello stupore che giudica l’altro ed essere sempre uguali a prima ….

La seconda: la via della meraviglia, ossia la via della bellezza di scoprire dentro di noi il desiderio profondo di essere guardati e scelti e amati dal Signore. La via che ci permette di scoprire che anche la banalità di Cristo è via maestra per essere felici. 

Perchè sì! Il nostro Dio Era uomo.

Era pelle. Era ossa.

Era sangue.

Era cuore, cuore di carne.

don Vanio ha scritto anche una poesia che puoi leggere qui.


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