don Umberto Guerriero – Commento al Vangelo del 31 Luglio 2021

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Come immaginare una condizione migliore? Quale ruolo potrebbe essere più desiderabile? Saremmo disposti a fare carte false pur di trovarci al posto di Erode e così essere il re, il capo, colui che, libero da ogni condizionamento, detta le regole del gioco e a cui tutti gli altri devono obbedienza. 

Il vangelo però ci insegna che non sempre le cose stanno come sembra e scopriamo, così, che gli esperti di libertà sono altri.

Gesù, più di chiunque altro, è stato un uomo profondamente libero. Non si è lasciato condizionare dalle attese dei suoi parenti (che erano arrivati a ritenerlo “fuori di sé”), né da quelle della folla (che, un istante dopo averlo osannato, era pronta a girargli le spalle quando le sue parole o i suoi atteggiamenti risultavano troppo duri ed esigenti). Non si è scoraggiato neanche di fronte all’ostilita dei capi del popolo, tanto meno davanti all’incomprensione e all’abbandono dei suoi stessi discepoli. 

Ha vissuto da uomo libero anche Giovanni Battista,  che è stato profeta con le parole e con la vita, che ha pagato a caro prezzo la scelta di non tacere la verità, ma di proclamarla a voce alta anche mettendosi contro i poteri forti del tempo.

Per conservare quella libertà, anzi per viverla in pienezza, entrambi hanno compiuto scelte radicali, hanno ricercato stili di vita che definire controcorrente sarebbe un eufemismo. 

La preoccupazione di Erode era ben altra. Pur di preservare il suo potere, per cercare anzi di rafforzarlo e consolidarlo, era disposto a tutto, perfino a rinnegare se stesso. Egli che avrebbe potuto essere libero da tutto a da tutti, viene messo sotto scacco e si ritrova schiavo di logiche stupide e disumane. 

Pur di non perdere la faccia davanti ai suoi commensali, per non perdere il loro consenso, è disposto a macchiarsi di un crimine abominevole, a compiere addirittura ciò che lo rattrista profondamente. La sua non è soltanto un’occasione, ma una vita sprecata. Egli baratta la propria libertà con il potere e così condanna se stesso all’infelicità e al fallimento. 

Fino a ieri credevo fossi un re
PERDERE L’AMORE – MASSIMO RANIERI


AUTORE: don Umberto Guerriero
FONTE: #Vangeloasquarciagola (canale Telegram) – Sito