Qualsiasi cosa dirà potrà essere e sarà usata contro di lei in tribunale… Non era certo il desiderio di schiarirsi le idee a muovere quei Giudei che si avvicinarono a Gesù per chiedergli con quale autorità avesse compiuto quei gesti tanto scandalosi. Non era certo per indecisione o confusione che si ritrovarono a loro volta a non rispondere quando il Maestro ribaltó la questione.
I capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi non avevano alcun interesse a cercare di comprendere Gesù o a capire le motivazioni delle sue parole e dei suoi gesti; non avevano alcuna voglia di provare a mettere in discussione i propri convincimenti o a rivedere le proprie posizioni.
Quel giorno Gesù si avvalse della facoltà di non rispondere, come farà anche in seguito, davanti a Pilato. Non fu una semplice strategia difensiva quella che mise in campo, non si trattava del tentativo di evitare il peggio.
Chi non ha a cuore la verità non solo non può trovarla, ma finisce per traviarla; chi manipola le parole non può accogliere la Parola, il Verbo fatto carne. Di fronte alla durezza del cuore, il silenzio diventa la parola più eloquente.
Una vicenda triste, un’altra occasione sprecata che però può diventare un monito. Troppe volte anche noi facciamo domande non per conoscere e dialogare, ma per puntare il dito, trarre in inganno e tendere insidie. Capita anche a noi di manipolare le parole e di usarle per raggiungere i nostri scopi. Stiamo bene attenti ad usare la parola per costruire ponti, non per erigere steccati; per tendere la mano e non per scavare la fossa.
E se non rispondi e se non ti muovi
Io non rispondo delle mie azioni
BENE MA NON BENISSIMO – SHADE
AUTORE: don Umberto Guerriero
FONTE: #Vangeloasquarciagola (canale Telegram) – Sito